Il dramma di una sposa
There was a problem loading image 'images/qiqajon/qiqajon_consigli_lettura/mazzinghi_cammino_coppi.jpg'
There was a problem loading image 'images/qiqajon/qiqajon_consigli_lettura/mazzinghi_cammino_coppi.jpg'
Se la prima Sara, la moglie di Abramo, era sterile, questa, invece, non è neppure capace di sposarsi (vv. 7-8). La causa dei mancati matrimoni è vista dal narratore nell’azione di un cattivo demonio, Asmodeo, il cui nome significa “distruttore”, che, con molta ironia, è descritto in azione in un momento molto particolare. I sette uomini che hanno cercato di unirsi sessualmente con Sara, evidentemente dopo la celebrazione delle nozze, sono morti proprio prima di compiere quell’atto, o nel momento in cui lo stavano compiendo, come ci dice la traduzione latina di Girolamo …
Il narratore ci ha già presentato la storia di un uomo anziano, Tobi, uomo molto religioso, ma incapace di aprirsi al futuro e chiuso in un passato che lo opprime. La cecità di Tobi è come un simbolo della gabbia di osservanze religiose che, invece di liberarlo, rischiano di soffocarlo. Adesso la storia cambia decisamente registro e ci mette di fronte alla figura di una ragazza; se per il vecchio Tobi è rimasto solo il passato, per la giovane Sara non solo non c’è alcun passato, ma non c’è neppure l’unico futuro che una donna israelita del tempo poteva sperare: l’essere moglie e madre. Il problema di Tobi è quello di una religiosità scrupolosa, ma angosciante, pur se sincera. Quello di Sara è l’incapacità di gestire la propria sessualità proprio a causa della sua religiosità; si pensi a come Sara, nella sua preghiera, difenda davanti a Dio la propria purezza in campo sessuale, nel momento stesso in cui si lamenta di non essersi potuta sposare, perché i suoi mariti sono morti.
Sara è qui una figura tragica, che ci ricorda tanti uomini e donne del nostro tempo ai quali una malintesa “educazione cattolica” (leggi al posto di “cattolica” l’aggettivo “moralistica”) ha tarpato le ali, creando in loro infiniti sensi di colpa che li hanno portati troppe volte a dover scegliere tra una sessualità negata, così com’è stato loro insegnato, o la tentazione di abbandonare una chiesa che ha loro impedito di vivere con gioia la propria sessualità. Dovremo chiederci, a questo punto, come mai il narratore scelga di descriverci una storia così curiosa; tutti i pretendenti di Sara muoiono nel preciso momento in cui stanno per unirsi sessualmente a lei per la prima volta … Non si tratta di condannare relazioni illecite o di stigmatizzare un atto di violenza sessuale: gli uomini che muoiono erano tutti legittimi mariti di Sara.
Esiste un problema relativo alla sessualità di Sara, che non riguarda solo gli uomini che avrebbero voluto sposarla, ma anche lei. Non c’è bisogno di perderci in analisi di tipo psicanalitico per comprendere che il problema di Sara è legato, almeno in buona parte, alla sua dipendenza dal padre … L’amore per il padre è paradossale: impedisce a Sara di crescere, di diventare donna e di amare un altro uomo, ma anche la salva dalla morte. La tragedia sta nel fatto che tale amore per il padre è unito, come si è detto, a motivazioni di tipo religioso, che contribuiscono a creare in Sara una serie di gravi sensi di colpa e la rendono così incapace di un vero amore di coppia. Come nel caso di Tobi, è la preghiera che cambia la situazione. Anche per Sara la preghiera è un miscuglio di disperazione e di speranza, e valgono per lei le cose che abbiamo osservato in precedenza riguardo a Tobi.