30 aprile 2024
“Io sono la luce del mondo, chi mi segue non camminerà nelle tenebre ma avrà la luce della vita”
Veramente potente l'inizio del brano che oggi è proposto alla nostra meditazione.
Il testo continua con un’accesa discussione in cui i farisei mettono in dubbio l'affermazione iniziale di Gesù e Gesù che invece dimostra la veridicità del suo essere veramente la luce del mondo, del suo non dare semplicemente testimonianza di sé stesso, ma di avere come testimone colui che lo ha mandato, cioè, il Padre.
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1 maggio 2024
Questo discorso del Gesù giovanneo ha per tema la paternità abramica. È curioso che il discorso sia indirizzato a quei Giudei che avevano creduto in Gesù (v. 31). Questa introduzione stride con quanto segue, perché Gesù si rivolge, di fatto, a interlocutori che vogliono ucciderlo (vv. 37.40) e che, in ogni caso, non sono disposti a credergli (v. 45). Si può pensare che il redattore finale del Quarto vangelo abbia fuso insieme discorsi diversi, senza rendersi conto di contraddirsi.
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29 aprile 2024
Guardiamo Gesù: è messo alle strette dal peccato e dalla sofferenza della donna, la chiama alla sua responsabilità. “Va e non peccare più”, dice, e le rende la sua dignità, perdonandola. È messo alle strette da scribi e farisei, non nega il giudizio della Torah, ma a questo punto mostra loro che il giudizio vale per tutti: “Non giudicate, per non essere giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi” (Mt7,1).
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27 aprile 2024
Il Quarto Vangelo sta raccontando di Gesù che sale a Gerusalemme, da buon ebreo, per la festa. Mentre già "i giudei cercavano di ucciderlo" (Gv 7,1), Gesù sale "quasi di nascosto" (Gv 7,10) e al tempio comincia a insegnare destando grande stupore ma anche disprezzo. La sua persona non può non interrogare, e la gente si arrovella a domandarsi quale sia la sua origine, perché del Cristo - ossia del Messia - si diceva che nessuno dovesse sapere da dove venisse (cf. Gv 7,27).
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25 aprile 2024
Oggi facciamo memoria di san Marco, l’autore del primo vangelo, attraverso cui riceviamo l’annuncio gioioso della vittoria di Cristo sulla morte, su ogni situazione di morte. Come quella in cui si trovano gli Undici dopo l’uccisione di Gesù, una condizione di paralisi e di oscurità della fede (Mc 16,14-15). Qui il Risorto li raggiunge e riapre per loro un futuro: “Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura”.
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26 aprile 2024
Avere sete di conoscere, senza fermarsi alle apparenze, lasciandosi provocare da parole e gesti che rinviano a un significato più profondo inerente la sua persona e la sua missione. Gesù non sembra chiedere altro ai suoi interlocutori, a noi che oggi ci mettiamo in ascolto di questo testo scandito da numerose domande su di lui. Il suo modo di insegnare, di comportarsi, di incontrare le persone suscitava nei suoi interlocutori interrogativi e reazioni diverse, anche opposte. Gesù qui le lascia come in sospeso, perché non è ancora giunta la sua “ora”.
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24 aprile 2024
In questo tempo pasquale il nostro lezionario ci propone alcuni capitoli del vangelo di Giovanni, un vangelo certamente più difficile di altri… E anche oggi sarebbe difficile in queste poche righe sviscerare (sempre che sia possibile) il senso profondo di queste parole. C’è però un tema che lo avvicina a uno dei problemi che attraversano il nostro tempo: la visibilità.
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23 aprile 2024
“Volete andarvene anche voi?” Gesù pone questa domanda agli apostoli in un momento centrale del vangelo di Giovanni. Siamo in Galilea, dove egli ha predicato e compiuto segni e miracoli. All’inizio del cap 6 si dice “lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva” e più avanti si riferisce che quelle stesse persone lo acclamano come “il profeta, colui che viene nel mondo”(6,14) e si mettono a cercarlo per farlo re. Eppure questo profeta ha parole difficili da accogliere e molti si ritirano dalla sequela e tornano indietro (v.66).
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22 aprile 2024
L'eucaristia è la festa che ci dice il donarsi di Dio. Il dono è il contrario del possesso. Il mondo ci insegna a possedere, accumulare, mentre Gesù ci mostra che il dono è la via della gioia e della vita (cf. Gv 6,57)
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20 aprile 2024
Il Vangelo di oggi è un brano dal linguaggio figurato che fa appello alla nostra interiorità per svelare l’intima coscienza di Gesù il quale spiega concretamente il senso della sua missione. Gesù non usa parole astratte: ci parla del suo corpo come di un pane, per liberare la sua immagine da ogni opacità. Gesù dunque è “il pane disceso dal cielo”, ma proprio chi lo ascolta obietta di conoscere già tutto di lui: “È il figlio di Giuseppe!”.
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19 aprile 2024
Nel sesto capitolo del quarto vangelo l’autore sviluppa una teologia dell’eucaristia centrata sul discorso del pane di vita. Gesù ha appena moltiplicato i pani per i cinquemila uomini, come anticipazione della sua consegna come pane vivo disceso dal cielo.
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18 aprile 2024
Il racconto della moltiplicazione dei pani e dei pesci evidenzia il potere e la compassione di Gesù verso le necessità materiali e spirituali degli esseri umani. Questo segno, ricco di simbolismi dell’Antico Testamento, riecheggia quello della manna nel deserto (cf. Es 16,1-21; Nm 11,7-9). Gesù si rivela come il nuovo Mosè, il vero “profeta” atteso da Israele (cf. v. 14; Dt 18,15;), capace di nutrire il suo popolo nel deserto.
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17 aprile 2024
Due mani s’incontrano per un attimo soltanto, frazione di secondo nel quale il testimone passa dall’una all’altra, chi rallenta e chi accelera proiettandosi in avanti verso il traguardo. Eppure in quell’attimo, in quell’incontro fuggevole accade ciò che da senso alla corsa e che quel momento proietta in avanti.
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16 aprile 2024
Dopo aver riportato il rifiuto di alcuni giudei della rivelazione che Gesù fa di sé stesso, Giovanni costruisce un racconto che sta all’interno di un preciso intento teologico e pedagogico che l’evangelista persegue e sviluppa attraverso tappe e sviluppi successivi.
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