BASSAM NASSIF

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La chiesa corpo di Cristo e i carismi del popolo di Dio

Padre Nassam Nassif è professore all’Istituto di Teologia “San Giovanni Damasceno” dell’Università di Balamand, dove insegna dal 2005. Dal 2015 è anche coordinatore del baccellierato in teologia.

Quale presbitero della Chiesa ortodossa di Antiochia, il reverendo Bassam Nassif si preoccupa di integrare la teologia pastorale della Chiesa ortodossa con la ricerca e l’esperienza delle scienze umane, che conduce alla formazione di una cura pastorale terapeutica. Lo scopo di p. Nassif è di affrontare le sfide contemporanee che la Chiesa si trova di fronte in un mondo pluralistico e secolarizzato. Fondandosi sulla ricerca scientifica e sulla ricca tradizione della Chiesa, egli cerca di offrire un approccio moderno alla pastorale, che pervenga alla giustizia dell’uomo. Dal 2015, in particolare, dirige un progetto di ricerca sulle implicazioni pastorali della post-modernità sul matrimonio e la vita familiare.


Secondo san Paolo, i membri della Chiesa “crescono in ogni cosa verso di lui, che è il capo, Cristo, dal quale tutto il corpo, ben compaginato e connesso…” (Ef 4,15-16). Com’è possibile che si realizzi, sinergicamente, quest’opera di crescita ed edificazione all’interno del Corpo di Cristo? Qual è il valore dei vari carismi? Questa relazione presenta il ruolo centrale dei carismi e il loro fine vitale nell’economia della salvezza, focalizzandosi su alcuni dei primi testi patristici sul tema. A partire da intuizioni che emergono dalla cura pastorale, essa aspira a suscitare una riflessione sulla teologia della vocazione cristiana (matrimonio, celibato per il Regno di Dio e monachesimo).

STEPHEN HEADLEY

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Dimensioni della preghiera. San Saba nel deserto di Giuda.

Stephen Cavanna Headley è nato in Pennsylvania nel 1943. Dopo la laurea in studi orientali (cinese e sanscrito) alla Columbia University (1969), continua gli studi a Parigi con un master in filologia sanscrita all’Ecole Pratique (1972) e un dottorato in antropologia sociale alla Sorbona (1979). Nel frattempo, studia teologia al Seminario St Vladimir di New York e all’Institut St Sèrge di Parigi.

Tra il 1981 e il 2008 lavora al Centro nazionale francese per la ricerca scientifica e tra il 1998 e il 2008 è coinvolto nel gruppo di ricerca dell’antropologo Louis Dumont.

Tra il 1973 e il 2005 compie lunghe ricerche sul campo a Java, mentre tra il 2006 e il 2010 insegna a Mosca e intraprende studi antropologici sulla vita parrocchiale.


Vorrei suggerire che l'eredità più importante della vita monastica nel deserto della Giudea è il typikon monastico di San Saba. Avendo in seguito influenzato il rito della cattedrale nella città imperiale di Costantinopoli, l'innografia sabaita di Gerusalemme, arricchita dalla tradizione studita, si garantiva un posto indelebile negli ordo liturgici ortodossi, sia parrocchiali che monastici. Questa regola liturgica della vita monastica fu normativa per molti secoli, ma ebbe una grandissima influenza anche al di fuori dei monasteri e in particolare in ambiente urbano, dove l'innografia sabaita ebbe un’immensa diffusione. Il corifeo di questo dono poetico dei monasteri di “San Saba" alle parrocchie urbane in tutto il mondo ortodosso fu San Giovanni di Damasco (c. 675/6 -749), teologo, poeta e musicista, che venne in Palestina e forse anche a San Saba, dove sarebbe vissuto componendo i tre grandi canoni dell’anno cristiano.

ARISTOTLE PAPANIKOLAOU

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Vocazione cristiana e vita della polis

Aristotle Papanikolaou è nato e cresciuto a Chicago, Illinois. È co-fondatore e Senior Fellow al Fordham’s Orthodox Christian Studies Center e al Center for the Study of Law and Religion presso l’Università di Emory. Nel 2012, ha ricevuto il premio di eccellenza per l’insegnamento universitario in discipline umanistiche e ha fondato, insieme a George Demacopoulos l’Orthodox Christian studies center, che proprio quest’anno ha avviato un progetto di ricerca su ortodossia e diritti umani. Le sue aree di conoscenza comprendono la teologia ortodossa orientale, la teologia trinitaria, e la religione nella vita pubblica.
La sua ricerca esplora in particolare la rilevanza del dire la verità (confessione) per comprendere cosa significhi essere umani. Ha ricevuto il premio Sabbatical Grant for Researchers dal Louisville Institute per il suo progetto The Ascetics of War (L’ascetica della guerra).


Nella nostra situazione attuale, è impossibile pensare la chiamata cristiana in relazione alla polis senza discutere contemporaneamente la parola "laico".   Comincerò così ad analizzare il concetto di "laico".  Sosterrò poi che se l'unica e sola chiamata cristiana è la theosis - che definisco come comunione divino-umana realizzata attraverso un apprendimento ascetico dell'amore - allora il cristiano è chiamato a lavorare per una laicità cristiana - una polis che protegge e promuove il pluralismo, anche morale.

PORFIRIJE DI ZAGABRIA E LJUBLJANA

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La teologia ortodossa della vocazione monastica

Il metropolita Porfirije (Peri) di Zagreb-Ljubljana è nato nel 1961 a Becej, Serbia. È stato tonsurato dal suo padre spirituale, l’allora ieromonaco Irinej (Bulovi), al monastero di De
ani nel 1985. Nel 1999 è stato ordinato vescovo di Jegar, vicario di Bačka, e nel 2014 metropolita di Zagabria e Liubliana.
Nel 1986 si è laureato alla Facoltà di teologia ortodossa di Belgrado e ha poi proseguito gli studi ad Atene fino al 1990, quando è divenuto igumeno del monastero dei Santi Arcangeli di Kovilj. Molti giovani sono entrati in monastero sotto la sua guida. In quegli anni il monastero di Kovilj divenne un centro spirituale per molti giovani: intellettuali, artisti, attori e musicisti rock, in particolare da Novi Sad e Belgrado. Da allora padre Porfirije si è preso cura in particolare dei giovani tossicodipendenti, per i quali ha fondato la comunità terapeutica “La Terra dei Viventi”, che ha attualmente più di un centinaio di ospiti in tutta la Serbia.
Nel 2004 ha difeso la sua tesi di dottorato all’Università di Atene e ha successivamente insegnato presso il dipartimento di psicologia pastorale alla facoltà di teologia ortodossa di Belgrado. L’assemblea della repubblica serba lo ha eletto in qualità di rappresentante di tutte le comunità ecclesiali e religiose come membro del Consiglio della Radiotelevisione serba, e nel 2008 ne è stato eletto presidente.

SILVESTR di BILOHOROD

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La vocazione del monachesimo accademico.
L’esempio dell’accademia teologica di Kiev

Silvestr (Stojčev), vescovo di Bilohorod, vicario della metropolia di Kiev, rettore dell’Accademia teologica di Kiev. Nato nel 1980, Oleksandr Mikolajovič Stojčev dopo gli studi teologici all’Accademia teologica di Mosca e di psicologia all’università ortodossa “Giovanni il Teologo”, è stato tonsurato monaco con il nome di Silvestr dall’arcivescovo Antonij di Boryspil’. Nel 2010 ha conseguito il dottorato di ricerca con una tesi sulla Concezione filosofico-religiosa di M. M. Tareev. Nel 2017 è stato ordinato vescovo di Bilohorod e nominato rettore dell’Accademia teologica e del seminario di Kiev.

È membro della commissione teologico-canonica presso il Santo Sinodo della Chiesa ortodossa ucraina. Per il suo lavoro teologico, è stato insignito dell’ordine di San Nestore annalista (2010) e di San Pietro Moghila (2015).


Nel XIX secolo in seno al monachesimo russo si sviluppa una tendenza allo studio e all’approfondimento della teologia e dell’eredità dei padri, spesso designata come vocazione al “monachesimo dotto”. Questo fenomeno ha conosciuto figure di teologi, patrologi, storici della chiesa. Un ruolo importante  in questo processo è quello delle Accademie teologiche, e in particolare l’Accademia teologica di Kiev, che ancora oggi svolge il suo ministero di formazione teologica in stretto contatto con l’ambiente monastico della Lavra delle Grotte di Kiev.

Saluti conclusivi

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ENZO BIANCHI, fondatore di Bose

Noi speriamo con l’aiuto di Dio di poter vivere ancora questa esperienza del convegno, che cercheremo di tenere come di consueto nella prima settimana di settembre; decideremo il tema insieme col comitato scientifico, ma vogliamo tener conto dei suggerimenti e dei desideri che voi potete esprimere, anche scrivendoci e dandoci delle indicazioni. Il nostro convegno vuole essere a servizio delle Chiese, e allora l’ascolto vostro e dei vostri suggerimenti è essenziale per noi.

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8 settembre 2018 - Discernimento e vita cristiana

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L’ultima giornata di convegno ha voluto offrire una degna conclusione al cammino di questi giorni.

L’intervento di John Chryssavgis (Patriarcato ecumenico) è stato un delicato ricamo di citazioni dalle Lettere di Barsanufio e Giovanni di Gaza e ha presentato alcuni elementi chiave del discernimento e della direzione spirituale. Essa non dovrebbe mai fondarsi sulla’autorità di chi la esercita, ma sulla sua crescita nell’umiltà, sul rispetto dell’altro, sulla delicatezza che spesso si esprime più con il silenzio che con le parole.

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