La bellezza nella vita cristiana: l’esperienza del perdono
Peter Bouteneff è professore di teologia sistematica presso il seminario ortodosso St Vladimir. Diplomatosi in musica nel 1983, visse e lavorò in Giappone. In seguito, ottenne la laurea in teologia presso l’istituto St Vladimir e il dottorato a Oxford sotto la guida di Kallistos Ware. Ha lavorato a lungo nel dialogo teologico, in particolare come segretario esecutivo di Fede e costituzione al Consiglio ecumenico delle Chiese, e ha scritto molto sulle relazioni tra la chiesa ortodossa e le altre chiese. La sua doppia realtà di teologo e musicista l’ha portato a esplorare soprattutto i legami tra teologia e cultura. È responsabile editoriale della collana “Foundations” della SVS Press e dirige l’Arvo Pärt Project presso l’istituto St Vladimir, organizzando concerti, corsi e pubblicazioni, tra cui la sua Arvo Pärt: Out of Silence.
La sua pubblicazione più recente è invece How to Be a Sinner, che offre meditazioni sul riconoscersi peccatori.
Attingendo principalmente agli scritti della filosofa e mistica francese Simone Weil, ma anche all’opera di Hans Urs von Balthasar (con riferimento anche alla musica di Arvo Pärt), la relazione proporrà una serie di riflessioni sul rapporto tra bellezza, afflizione, peccato, pentimento e perdono.
Dimentichi del passato e protesi al futuro (Fil 3,13-14).
La chiamata di Dio in Gesù Cristo
In Filippesi 3,13-14, Paolo usa la metafora di un corridore che gareggia in una gara per rappresentare la vita dell'apostolo stesso. Paolo ignora le cose che stanno dietro e tende alle cose che stanno davanti, agognando alla meta della chiamata celeste di Dio in Cristo Gesù. Ma che cosa significa esattamente la parola "chiamata" nelle lettere di Paolo e nelle Scritture? Dopo aver brevemente esaminato questo termine, la relazione prender' in esame Filippesi 3,13-14 e il suo contesto per evidenziare ciò che Paolo sta cercando di trasmettere in questi versetti. Infine, sar' proposta una breve attualizzazione di questo testo per quanto riguarda la direzione in cui la Chiesa ortodossa è spesso concentrata oggi.
PhD, Loyola University, Chicago
MDiv, Holy Cross Greek Orthodox School of Theology
BA, Hellenic College
La vita in Cristo
Il metropolita Ilarion di Volokolamsk, membro della Commissione mista internazionale per il dialogo tra la chiesa cattolica romana e la chiesa ortodossa, è uno dei teologi ortodossi contemporanei più conosciuti. Dopo aver compiuto la propria formazione teologica all’Accademia di Mosca, ha conseguito il dottorato a Oxford con una tesi su Simeone il Nuovo Teologo; ordinato vescovo nel 2001, il metropolita Ilarion è dal 2009 presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca. È inoltre musicista e autore di numerose composizioni, tra cui la Passione secondo Matteo, per soli coro e orchestra.
Tra le sue opere principali, sono usciti in italiano quattro volumi dell’ampia sintesi sull’ortodossia (La Chiesa ortodossa I. Profilo storico, prefazione di K. Koch, Bologna 2013; II. Dottrina, Bologna 2013; III. Tempio, icona e musica sacra, prefazione di G. Ravasi; IV. Liturgia, prefazione di L. Sandri), ed è in corso la traduzione della cristologia in sei volumi: Iisus Christos. Žizn’ i učenie (Gesù Cristo. Vita e insegnamento), 6 voll., Moskva 2016-2017. Presso le edizioni Qiqajon sono usciti: La gloria del Nome. L’opera dello schimonaco Ilarion e la controversia athonita sul Nome di Dio all’inizio del xx secolo (2002); La forza dell’amore. L’universo spirituale di Isacco il Siro (2003); Cristiani nel mondo contemporaneo (2013); Cammino di luce (2018).