16 gennaio

Onorato di Lérins (ca 350-430)
monaco e pastore

Gli antichi martirologi ricordano nella data odierna Onorato, fondatore del monastero di Lérins e vescovo di Arles.
Onorato, proveniente da una nobile famiglia della Gallia, fu attratto in giovane età dalla vita monastica. Con il fratello Venanzio e l'anziano Caprasio, intraprese un viaggio in oriente per conoscere la tradizione monastica di quelle regioni.
Dopo l'improvvisa morte del fratello, fece ritorno in Gallia e, intorno al 400 si stabilì a Lérins, una piccola isola vicina alla costa provenzale, al largo di Cannes. La comunità monastica da lui fondata conobbe un rapido sviluppo.
Tra la fine del 427 e l'inizio del 428, Onorato fu chiamato a guidare la diocesi di Arles. Morì due anni più tardi, nel 430.


TRACCE DI LETTURA

Fratelli, il breve periodo durante il quale vi è stata concessa la presenza di Onorato vi consente con un certo agio di misurare l'esagerazione o invece la pochezza delle mie parole a suo riguardo.
Mi siete testimoni, fratelli carissimi, della vigilante sollecitudine, dell'ardore per l'ascesi, della bontà capace di spingersi fino alle lacrime, della serenità, segno di un animo fermo e costante, che promanava dal suo volto.
Voi avete anche udito che le sue parole erano in accordo con la sua vita; l'eleganza dei suoi discorsi era conforme alla purezza del suo cuore.
E avete poi visto la sua immensa carità, così grande che lo stesso Eucherio, anch'egli uomo santo, ha potuto dire con ragione che, secondo lui, se si fosse potuto dare un volto alla carità, è il volto di Onorato che, più di ogni altro, si sarebbe dovuto dipingere per renderla visibile.
Chi dunque ha mai pensato di averlo visto a sufficienza? Chi ha saputo unire come lui dolcezza e severità? Chi ha saputo mescolare a tal punto disciplina e pacatezza? Chi, corretto da lui, non ha provato gioia a ricevere tale correzione? Quando mai qualcuno ha potuto rilevare nella sua gioia una mancanza di ritegno? E quando, infine, la sua tristezza non è risultata salutare per chi gli stava accanto?
(Ilario d'Arles, Vita di Onorato 26)



LE CHIESE RICORDANO...

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Marcello (+ ca 309), papa e martire
Quirico (+ 680), vescovo (calendario mozarabico)

COPTI ED ETIOPICI (7 ṭūbah/ṭerr):
Silvestro (+ 335), papa di Roma (Chiesa copta)

LUTERANI:
Giorgio lo Spalatino (+ 1545), riformatore in Sassonia

MARONITI:
Catene di san Pietro apostolo

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Catene di san Pietro apostolo

17 gennaio

Antonio il Grande (ca 250-356)
monaco

L'itinerario spirituale di Antonio il Grande ci è noto attraverso il racconto della sua vita che ne fece Atanasio, vescovo di Alessandria, in Egitto. Si narra nella Vita che quando Antonio sentì proclamare in chiesa le parole rivolte dal Signore al giovane ricco: "Se vuoi essere perfetto, va', vendi tutto quello che possiedi e dallo ai poveri; poi vieni, seguimi e avrai un tesoro nei cieli" (Mt 19,21), "come se la lettura fosse proprio per lui", subito si affrettò a metterlo in pratica. "Abbiamo le scritture e la libertà dataci dal Salvatore", amava ripetere (Vita di Antonio 26,4). Antonio non cerca altro che vivere il vangelo nella libertà da qualsiasi compromesso con la mondanità, nella libertà dalle passioni, frutto di una dura lotta interiore. Se nei primi passi della vita monastica si fa guidare da un anziano monaco nei pressi del suo villaggio, poi si inoltra nel deserto dove è raggiunto da numerosi discepoli; la fama della sua sapienza spirituale, della sua mitezza, del suo discernimento varca i confini dell'Egitto: i filosofi pagani lo vogliono incontrare per discutere con lui, l'imperatore gli scrive. Assediato dalle folle che gli chiedono un consiglio, una parola di consolazione, di incoraggiamento, Antonio, ormai anziano, pacificato e operatore di pace, si ritira sul monte Qolzum, dove tuttora vi è un monastero a lui dedicato. Attraverso la biografia scritta da Atanasio, definita da Gregorio di Nazianzo, "regola di vita monastica sotto forma di racconto" (Discorso 21,5), Antonio diventa padre dei monaci sia d'oriente che d'occidente.


TRACCE DI LETTURA

Disse abba Antonio ad abba Poemen: «Questo è il grande lavoro dell'uomo: gettare su di sé il proprio peccato davanti a Dio e attendersi la tentazione fino all'ultimo respiro».

Disse ancora: «Dal prossimo ci vengono la vita e la morte. Perché se guadagniamo il fratello guadagniamo Dio, ma se scandalizziamo il fratello pecchiamo contro Cristo».

Disse ancora: «Chi dimora nel deserto e cerca la pace è liberato da tre guerre: quella dell'udito, quella della lingua e quella degli occhi. Gliene resta una sola: quella del cuore».

Disse abba Antonio: «Verrà un tempo in cui gli uomini impazziranno, e, quando vedranno uno che non è pazzo, lo assaliranno dicendogli: "Sei pazzo!" per il solo fatto che non è come loro».

Tre padri avevano l'abitudine di recarsi ogni anno dal beato Antonio. Due di loro lo interrogavano sui pensieri e sulla salvezza dell'anima; uno, invece, taceva sempre e non chiedeva nulla. Dopo molto tempo abba Antonio gli disse: «Da tanto tempo vieni qui e non mi chiedi niente!». E quello gli rispose: «Mi basta vederti, padre!».
(Detti dei padri, Serie alfabetica, Antonio 4.9.11.25.27)


PREGHIERA

Dio del cielo e della terra,
che hai ispirato Antonio a ritirarsi nel deserto
per lottare contro i demoni e vivere di te solo,
concedi anche a noi
di rinunciare a noi stessi
e di vincere ogni tentazione
per amare te al di sopra di ogni cosa.
Per Cristo nostro unico Signore.


LETTURE BIBLICHE
Dt 8,2-5
; Mt 6,24-34


LE CHIESE RICORDANO...

ANGLICANI:
Antonio d'Egitto (+ ca 356), eremita, abate
Charles Gore (+ 1932), vescovo, fondatore della Community of the Resurrection

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Antonio (+ ca 356), abate

COPTI ED ETIOPICI (8 ṭūbah/ṭerr):
Beniamino I (+ 661), 38° patriarca di Alessandria (Chiesa copto-ortodossa)
Eufrasia di Nicomedia (II sec.), vergine (Chiesa copto-cattolica)

LUTERANI:
Antonio, padre dei monaci in Egitto

MARONITI:
Antonio il Grande, monaco

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Antonio il Grande, anacoreta
Giorgio di Ioannina (+ 1838), neomartire (Chiesa greca)
Eustazio I (+ 1286), arcivescovo dei serbi
Onofrio di Hilandar (+ 1818), neomartire (Chiesa serba)
Evagrio Mgvimeli (VI sec.)
I 12 padri assiri della Chiesa ortodossa georgiana (Chiesa georgiana)

SIRO-OCCIDENTALI:
Antonio d'Egitto, fondatore del monachesimo

VETEROCATTOLICI:
Antonio il Grande, abate

18 gennaio

LE CHIESE RICORDANO...

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Fabiano (+ 250), papa e martire (calendario ambrosiano)
Sulpicio il Pio (+ 646), vescovo (calendario mozarabico)

COPTI ED ETIOPICI (9 ṭūbah/ṭerr):
Abramo di Scete (VII sec.), monaco (Chiesa copta)

LUTERANI:
Ludwig Steil (+ 1945), testimone fino al sangue in Westfalia

MARONITI:
Atanasio (+ 373), arcivescovo di Alessandria e confessore
Cirillo di Alessandria (+ 444), vescovo
Cattedra di san Pietro a Roma

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Atanasio e Cirillo, arcivescovi di Alessandria
Gioacchino I (XIII sec.), patriarca di Tarnovo (Chiesa bulgara)

SIRO-OCCIDENTALI:
Simeone di Qartmin (+ 433), monaco

SIRO-ORIENTALI:
Cattedra di san Pietro, apostolo (Chiesa malabarese)

19 gennaio

LE CHIESE RICORDANO...

ANGLICANI:
Wulfstan (+ 1095), vescovo di Worcester

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Bassiano (+ 405), vescovo (calendario ambrosiano)
Sebastiano (+ 287 ca), martire (calendario mozarabico)

COPTI ED ETIOPICI (10 ṭūbah/ṭerr):
Vigilia del glorioso Battesimo

LUTERANI:
Johann Michael Hahn (+ 1819), testimone della fede nel Württemberg

MARONITI:
Macario l'Egiziano (+ 390 ca), monaco

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Macario l'Egiziano, monaco discepolo di Antonio
Arsenio (X sec.), arcivescovo di Corfù

20 gennaio

Fabiano vescovo di Roma (+ 250) e Sebastiano (+ 287),
martiri

Fin dall'antichità il 20 di gennaio la chiesa d'occidente ha associato nel ricordo due tra i suoi martiri più celebri e amati: Fabiano, vescovo di Roma, e Sebastiano, ufficiale dell'esercito romano.
Fabiano fu eletto pastore della città di Roma nel 236. Nel corso del suo pontificato diede un contributo importante all'organizzazione della diocesi di Roma; divise infatti la città in sette diaconie per meglio rispondere ai crescenti bisogni della chiesa e delle fasce emarginate della popolazione.
Difensore dell'ortodossia di Origene, egli divenne presto molto popolare ben al di là delle chiese d'occidente, come attesta il suo elogio funebre redatto da Cipriano di Cartagine.
Fabiano morì martire, vittima dell persecuzione voluta dall'imperatore Decio alla metà del III secolo per arginare la crescita e l'indipendenza della chiesa.
Lo stesso giorno, qualche decennio più tardi, coronava la propria vita con il martirio Sebastiano. Di origine milanese - secondo Ambrogio -, Sebastiano era un alto ufficiale dell'esercito imperiale; proprio sfruttando la sua posizione a corte riuscì, secondo la tradizione, a salvare un gran numero di cristiani dalle persecuzioni e a diffondere il vangelo tra le file dell'esercito romano.
Secondo la sua celebre passio, scritta nel V secolo da Arnobio il Giovane, Sebastiano fu condannato a morte; al tempo dell'imperatore Diocleziano morì, come lo rappresenta la tradizione iconografica, trafitto da un gran numero di frecce. Sulla sua tomba fu edificata una basilica che a partire dal IX secolo fu intitolata al giovane soldato martire.


TRACCE DI LETTURA

Si racconta che Fabiano si oppose all'imperatore che voleva assistere alla veglia di Pasqua e comunicarsi; non gli permise di entrare in chiesa finché non ebbe confessato i suoi peccati e fatta penitenza.
Un altro imperatore, Diocleziano, chiamò a sé Sebastiano e gli disse: «Tu sei sempre stato fra i primi nella mia dimora e di nascosto ti sei adoperato fino ad ora contro di me e contro i miei dèi». Rispose Sebastiano: «Ho sempre adorato Cristo per la tua salvezza e sempre ho pregato Dio che è nei cieli per tutto l'impero». Allora Diocleziano ordinò di legarlo in mezzo al campo di Marte e di trafiggerlo con frecce.
(Jacopo da Varagine, Leggenda aurea)


PREGHIERE

O Dio, gloria di coloro
che hai scelto come tuoi ministri,
concedi a noi tuoi fedeli,
per intercessione del papa e martire Fabiano,
di crescere come comunità di fede e di amore.
Per il nostro Signore
Gesù Cristo, tuo Figlio,
che è Dio, e vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito santo,
per tutti i secoli dei secoli.

Donaci, o Padre,
il tuo Spirito di fortezza,
perché, ammaestrati dal glorioso esempio
del tuo martire Sebastiano,
impariamo a obbedire a te
piuttosto che agli uomini.
Per il nostro Signore Gesù Cristo,
tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito santo,
per tutti i secoli dei secoli.


LETTURE BIBLICHE
1P 4,12-19; Gv 17,11-19 (Fabiano); Eb 10,32-36; Mt 10,17-22 (Sebastian
o)


Eutimio il Grande (377-473)
monaco

Il 20 gennaio del 473 muore nella lavra che egli stesso aveva fondato Eutimio il Grande, monaco nativo di Melitene, in Armenia.
Alla morte del padre, il piccolo Eutimio era stato affidato all'educazione del vescovo di quella città. Ebbe così modo di acquisire un forte sensus fidei, generato dall'ascolto e dalla meditazione delle Scritture, che lo accompagnerà per tutta la vita e in ogni situazione.
L'amore per la quiete e la riluttanza nei confronti della carriera ecclesiastica che gli si prospettava in modo ormai evidente, lo spinsero a cercare la solitudine in Palestina, dove si recò con il desiderio di imitare la vita di Cristo nel deserto.
Con la sua vita egli testimoniò a tal punto la bellezza del vangelo da portare alla fede cristiana un numero notevole di abitanti del deserto, in gran parte nomadi di lingua araba. Si andò così formando attorno ad Eutimio una laura, alla quale accorsero discepoli anche da regioni molto lontane.
Eutimio ebbe un ruolo importante negli avvenimenti della chiesa di quegli anni, e fu anche grazie a lui che la chiesa di Gerusalemme accolse il concilio di Calcedonia.


TRACCE DI LETTURA

Così esortava i propri fratelli Eutimio: «In ogni ora ci occorre essere vigilanti e stare desti. Sappiate anzitutto questo: chi rinuncia al mondo non deve avere volontà propria, ma in primo luogo acquisirà umiltà e obbedienza; egli deve perseverare, meditare senza posa l'ora della morte e il giorno terribile del giudizio, aspirare alla gloria del regno dei cieli».
Diceva ancora: «Oltre alla custodia dell'interiorità, i monaci, soprattutto quelli giovani, devono faticare corporalmente, ricordando la parola dell'Apostolo: "Ho lavorato notte e giorno per non essere di peso a nessuno" (1Ts 2,9); e queste mani hanno lavorato al mio servizio e al servizio di coloro che sono con me". Sarebbe strano, infatti, che mentre le persone del mondo si danno pena e fatica per nutrire moglie e figli con il loro lavoro, per offrire a Dio primizie, fare del bene per quanto possono, e inoltre vedersi reclamare imposte, noi non sovvenissimo neppure, con il lavoro delle nostre mani, alle nostre necessità corporali, ma restassimo lì pigri e immobili a godere della fatica altrui, quando soprattutto l'Apostolo comanda che il pigro non deve neppure mangiare»(2Ts 3,10).
(
Cirillo di Scitopoli, Vita di Eutimio 9)


PREGHIERA

Eutimio, padre santo,
anche se hai scelto la sterilità,
sei stato padre di molti figli;
grazie al seme spirituale che hai sparso, infatti,
il deserto, dapprima impenetrabile,
si è colmato di un gran numero di monaci.
Intercedi perché siano accordate alle nostre anime
la pace e la grazia della salvezza.


LETTURE BIBLICHE
2Cor 4,6-15; Lc 6,17-23


LE CHIESE RICORDANO...

ANGLICANI:
Richard Rolle di Hampole (+ 1349), autore spirituale

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Fabiano, papa e martire
Sebastiano, martire (calendario romano e ambrosiano)
Agnese (III sec.), vergine e martire (calendario mozarabico)

COPTI ED ETIOPICI (11 ṭūbah/ṭerr):
Apparizione divina o Glorioso Battesimo di Gesù

LUTERANI:
Sebastiano, martire a Roma

MARONITI:
Eutimio il Grande, monaco

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Eutimio il Grande, monaco
Eutimio di Tarnovo (XIV-XV sec.), patriarca (Chiesa bulgara)

SIRO-ORIENTALI:
Sebastiano, martire (Chiesa malabarese)

VETEROCATTOLICI:
Sebastiano, martire