L’ultima parola della Regola è un appello alla responsabilità di ciascuno nel costruire e dare forma alla comunità, la quale non è un dato già costituito, ma in divenire. Si tratta di parole che non valevano solo per il momento sorgivo della comunità, ma valgono ogni giorno e sempre, valgono oggi: la comunità è opera comune, di ciascuno e di tutti
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Il credente è anzitutto colui che ascolta. Credere e amare, che sono fondamento e fine della vita cristiana, sono semplicemente impossibili senza l’ascoltare: senza l’ascolto non c’è fede e non c’è amore.
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Non si tratta solo di ascoltare, ma di ascoltare ciascuno degli altri. Solo con un ascolto che assume l’altro nella sua unicità sarà anche praticabile l’amore concreto e visibile per il fratello e la sorella
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La Regola è uno strumento privilegiato per aiutare il singolo e la comunità nel suo insieme ad assumere e vivere la forma cristiana, la forma che deriva dal vangelo. La Regola propone come fine il perseguire la conformità al vangelo, la conformità alla vita di Gesù, la conformazione al Cristo povero.
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