Osservatore Romano
5 settembre 2018
di FABRIZIO CONTESSA
Il discernimento come dimensione fondamentale della vita cristiana, sia personale che comunitaria. Infatti, così come il Vangelo richiede continuamente la vigilanza sui pensieri e le inclinazioni del proprio cuore allo stesso modo ogni comunità cristiana è sempre sollecitata a discernere i segni dei tempi, contemperando rinnovamento e fedeltà al deposito della fede. È lungo questa prospettiva che, dal 5 all’8 settembre, si snoderà il ventiseiesimo convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa promosso e ospitato dalla Comunità monastica di Bose in collaborazione con le Chiese ortodosse. «Discernimento e vita cristiana» è appunto il tema di questo appuntamento, divenuto ormai una tappa fissa nel collaudato itinerario di dialogo e di amicizia con le Chiese ortodosse.
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XXV Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa
IL DONO DELL'OSPITALITÁ
Monastero di Bose, 6-9 settembre 2017
in collaborazione con le Chiese ortodosse
13 settembre 2017
In un tempo in cui i volti sofferenti di decine di migliaia di uomini, donne, bambini, privati della casa e della patria da guerre, persecuzioni, carestie, interpellano non solo le politiche dei paesi europei, ma la coscienza di ciascuno di noi, il convegno si propone di esplorare vie di riconciliazione tra fedi e culture, che spesso si sovrappongono senza incontrarsi, generando conflitti e innescando spirali d’imbarbarimento.
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XXV Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa
IL DONO DELL'OSPITALITÁ
Monastero di Bose, 6-9 settembre 2017
in collaborazione con le Chiese ortodosse
p. Michel Van Parys
a nome del Comitato scientifico
Da venticinque anni i fratelli e le sorelle del Monastero di Bose ci fanno il dono della loro ospitalità generosa e ormai divenuta proverbiale. L’ospitalità ricevuta qui tuttavia non ci può fare dimenticare le tragedie vissute da milioni di esseri umani che fuggono guerre, carestie e catastrofi naturali, persecuzioni etniche o religiose. Sono più di 200 milioni oggi nel mondo…
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Quello che abbiamo acquisito, ricevendolo gli uni dagli altri, in ascolto della Parola del Signore, nella preghiera condivisa, è forse la consapevolezza che il primo ospite, colui che per primo fa a noi “il dono dell’ospitalità”, è il Signore stesso: lo hanno rilevato con forza e profondità teologica le prolusioni di Sua Santità Bartolomeo, patriarca ecumenico di Costantinopoli, e del patriarca Teodoros II di Alessandria e di tutta l’Africa, lo stesso papa Francesco nella sua lettera, ma più volte questa coscienza è affiorata nei messaggi che i capi delle chiese hanno inviato a questa assemblea e che abbiamo ascoltato dalla voce dei loro rappresentanti.
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