Maxim Vasilijević

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Maxim (al secolo Milan) Vasilijević è nato a Foča nel 1968. Laureatosi in teologia a Belgrado, ha proseguito gli studi con un master e un dottorato in dogmatica e patristica ad Atene. Si è poi trasferito a Parigi per un post-dottorato in storia e agiografia bizantina alla Sorbona e per un corso di pittura all’Accademia di belle arti. Hai poi insegnato all’University of East Sarajevo e all’Università di Belgrado. Nel 2006 è stato eletto vescovo della Chiesa ortodossa serba per l’America occidentale. All’impegno pastorale continua comunque ad affiancare l’attività accademica: insegna patristica alla Scuola teologica “St. Sava” di Libertyville (Illinois), è editore di “Theology”, il giornale della Facoltà teologica di Belgrado, e dirige la Scuola iconografica della sua diocesi.


Il discernimento in un tempo di crisi: Massimo il Confessore

SINTESI

In un’epoca caratterizzata dalla mancanza di discernimento, l’insegnamento di Massimo sul buon giudizio appare come cruciale. Questo monaco errante appartiene a un periodo segnato da dibattitit teologici e culturali intensi, in cui il dono del discernimento era vitale per trovare una direzione spirituale e una chiara formulazione teologica. Egli accolse l’insegnamento sul discernimento della tradizione ascetica precedente, ma lo mise in relazione con un più ampio quadro di idee quali “volontà”, “principio”, “amore”, “sapienza”, “conoscenza”, “economia”… L’uomo può dicernere i principi interni della creazione, ma questo discernimento scaturisce da umiltà e verità e conduce all’amore perfetto e all’Eucaristia. Tra “i diversi ministri che rendono completo il bel assetto della Chiesa” egli apprezza quelli “che discernono assennatamente i tempi appropriati delle cose”.

TUTTI I RELATORI DEL CONVEGNO

Discernimento in tempi di crisi

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Osservatore Romano
6 settembre 2018

di MAXIM VASILIJEVIĆ

Il discernimento concerne “la fine”. Per un discernimento basato sulla verità escatologica, cioè concepire l’essere come emergente non dal passato ma dal futuro, sarebbe necessario attribuire il télos dell’essere alla volontà di una persona, cioè alla libertà.

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Unità della Chiesa

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Osservatore Romano
6 settembre 2018
di IRENEI STEENBERG

Discernere l’unità della Chiesa è un processo di riconoscimento della Chiesa nella sua singolarità, respingendo la variazione e la separazione da questo Corpo singolare che può risiedere nel cuore, nella mente e nella pratica.

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