Hervé Legrand

Leggi tutto: Hervé LegrandChe cos’è un processo sinodale di discernimento?

Nato nel 1935 a Langolen (Francia), Hervé Legrand è entrato nell’ordine dei domenicani, ha compiuto studi teologici ed è stato ordinato presbitero, concentrando i suoi interessi e la sua attività soprattutto sull’ecumenismo e l’ecclesiologia. È professore onorario all’Institut catholique di Parigi, dove ha insegnato a lungo. Membro di numerose commissioni di dialogo ecumenico a livello nazionale e internazionale (in particolare con la Federazione luterana mondiale), è consultore del Consiglio delle conferenze episcopali europee e assessore dell’Accademia internazionale di scienze religiose. Tra le sue numerose pubblicazioni: Face à l’unité (avec Harding Meyer, 1986); Les Conférences épiscopales (avec Antonio Garcia y Garcia et Julio Manzanares, 1988); Les Évêques d’Europe et la nouvelle évangélisation (avec Carlo Maria Martini, 1991) ; Église et Société, 1998 ; Le Ministère des évêques au concile Vatican II et depuis (avec Christoph Theobald, 2001) ; L’Œuvre d’Orient (avec Giuseppe Maria Croce, 2010). È membro del comitato scientifico del Convegno internazionale di spiritualità ortodossa che si svolge ogni anno presso il monastero di Bose.

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Aleksej Fokin

Leggi tutto: Aleksej FokinNato nel 1973 nella regione di Mosca, Aleksej Fokin si è laureato in teologia all’Istituto “San Giovanni il teologo”, con una tesi sul Contra Celsum di Origene. Nel 2005 ha conseguito il dottorato con una tesi sul platonismo cristiano di Mario Vittorino presso l’Istituto di filosofia dell’Accademia russa delle scienze, dove ha proseguito gli studi post-dottorali con una ricerca sulla dottrina trinitaria nella patristica latina (2013). È attualmente ricercatore anziano al Dipartimento di Filosofia della religione presso l’istituto di filosofia dell’Accademia delle scienze russa; tiene la cattedra do teologia e patristica presso l’Istituto per studi postdottorali “Cirillo e Metodio” di Mosca, e insegna patrologia latina all’Accademia teologica di Mosca. Tra i suoi libri: La formazione della dottrina trinitaria nella patristica latina, Mosca 2014 (in russo); San Girolamo di Stridone. Biblista, esegeta, teologo, Mosca 2010 (in russo); Il platonismo cristiano di Mario Vittorino, Mosca 2007 (in russo).


Il discernimento in San Giovanni Cassiano e la tradizione ascetica in Gallia del V secolo

SINTESI

Nel mio articolo esplorerò diversi aspetti dell’insegnamento di san Giovanni Cassiano sul discernimento, che egli considera la fonte e la radice di tutte le virtù. Il “vero discernimento” (vera discretio), cioè l’abilità di distinguere tra le diverse fonti e cause dei vari pensieri umani (universas cogitationes) e discernere dietro di loro le diverse potenze spirituali e lottare contro di esse, poteva essere acquisita da un monaco sulla via della genuina umiltà (vera humilitas), riponendo piena fiducia nei giudizi di esperti maestri spirituali: gli anziani (examum seniorum). Secondo Cassian, il discernimento richiede sforzi intensi sia della ragione sia della volontà di un monaco, che ha bisogno di mantenere la vigilanza perenne e osservare costantemente ciò che accade nel suo cuore; allo stesso tempo, il discernimento è il più grande dono della grazia divina (divinae gratiae maximum praemium), che dobbiamo incessantemente cercare. Quindi il discernimento è una lampada del corpo e dell’anima (lucerna corporis), perché ci illumina la via verso le virtù e ci insegna come percorrere la via regale (via regia), evitando gli estremi su entrambi i lati. Prenderò poi in considerazione anche l’impatto dell’insegnamento di Cassiano sul discernimento in autori ascetici della Gallia del V secolo quali Eucherio di Lione, Giuliano Pomerio, Fausto di Riez, Cesario di Arles, che consideravano a loro volta il discernimento come “luce dell’anima” (Lume discretionis), che illumina il nostro cammino verso la perfezione.

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John Behr

Leggi tutto: John BehrImparare a discernere

John Behr è direttore del master in teologia del Seminario ortodosso St Vladimir di New York. Tiene corsi di patristica, dogmatica ed esegesi biblica anche alla Fordham University.
Nato nel 1966 nel Regno Unito da un prete russo ortodosso e dalla figlia di un pastore luterano tedesco, John Behr si è laureato in filosofia a Londra nel 1987, e ha conseguito poi un Master in Studi Cristiani orientali presso l’Università di Oxford, sotto la direzione del vescovo Kallistos (Ware). Dal 2001 è professore ordinario al Seminario di St Vladimir, di cui è stato anche decano dal 2007 al 2017. Dirige inoltre la Popular Patristics Series per la casa editrice SVS Press.
La sua produzione scientifica è vastissima e spazia da Ireneo di Lione a Origene, da Clemente di Roma a Diodoro di Tarso e Teodoro di Mopsuestia. Il suo progetto più recente è uno studio patristico-esegetico sul quarto vangelo.

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Michel van Parys

Leggi tutto: Michel van ParysMichel van Parys è nato nel 1942 a Gent (Belgio) e nel 1959 è entrato nel monastero benedettino di Chevetogne. Ha studiato filosofia, teologia, lingue classiche orientali all’Università Sorbona di Parigi, discutendo una tesi su san Gregorio di Nissa. Ordinato prete nel 1969, nel suo monastero ha ricoperto successivamente le cariche di maestro dei novizi, priore e abate.
Dopo aver dimissionato dall’abbaziato, è stato consultore della Congregazione delle chiese orientali a Roma, delegato pontificio per i mechitaristi armeni di Venezia, igumeno per nomina papale dell’abbazia di Santa Maria di Grottaferrata. Ora è padre spirituale del Pontificio collegio greco a Roma. Oltre ad essere stato direttore della rivista Irénikon dal 2002 al 2013, padre Michel è tuttora membro del comitato scientifico dei Convegni ecumenici internazionali di spiritualità ortodossa, che si tengono ogni anno nel monastero di Bose. Tra i suoi scritti ricordiamo: Uno con tutti: essere monaci oggi (Qiqajon, 2008); Incontrare il fratello (Qiqajon 2002).


Il discernimento comunitario nella regola di Benedetto e la sua ricezione

SINTESI

San Benedetto da Norcia (480 ca.- 550 ca.) dedica il capitolo 3 della sua Regola (RB 3) al discernimento della volontà di Dio da parte della comunità. Invita l’Abate a prendere consigli da tutta la comunità in decisioni importanti (praecipua) e a consultare il consiglio dei fratelli maggiori in decisioni minori (minora).
Stabilisce la procedura da seguire, ma insiste ancora di più sullo spirito di fede che è quello di animare il capitolo conventuale. L’abate convochi tutti i fratelli, ascolti l’opinione di tutti, perché lo Spirito di Dio a volte parla per bocca dei fratelli meno considerati, rifletta tra di sé, prenda la sua decisione e la metta in pratica. Anche i fratelli e il consiglio convocati devono essere animati dallo stesso spirito di fede. Daranno la loro opinione senza tentare di imporsi e saranno interiormente disposti ad accettare con leale obbedienza la decisione finale dell’abate.
San Benedetto si preoccupa soprattutto della qualità dell’ascolto reciproco e del clima di fiducia fraterna che garantisce il sincero desiderio da parte di tutti di obbedire alla volontà di Dio. Sottolinea l’autorità della Regola scritta, condensata dall’esperienza e dal discernimento delle precedenti generazioni monastiche. Mette in guardia l’Abate contro decisioni arbitrarie o tiranniche, ricordandogli, come fa più volte, che un giorno egli sarà giudicato davanti al giudizio di Dio.
Nel corso dei successivi quindici secoli il monachesimo latino ricevette e sviluppò l’istituzione benedettina del capitolo e del consiglio. I numerosi commenti della RB, come gli innumerevoli “Regolamenti” e “Costituzioni” dei monasteri e delle congregazioni monastiche, hanno sviluppato, secondo i tempi e i luoghi diversi, quadri legislativi e prassi di buon governo, che sostengono il compito infinito del discernimento comunitario.

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Kyriaki Fitzgerald

Leggi tutto: Kyriaki FitzgeraldDiscernimento e una sana formazione della persona

Dopo gli studi di teologia alla Scuola teologica Greco-ortodossa “Holy Cross”, Kyriaki Fitzgerald si è laureata in dogmatica all’Università di Salonicco e ha compiuto un dottorato in Teologia pastorale e psicologia all’Università di Boston.  Dopo aver insegnato in diverse università, ora è professoressa di teologia presso la Scuola teologica Greco-ortodossa “Holy Cross”. Lavora inoltre privatamente come psicologa e consulente pastorale. È co-fondatrice di “St. Catherine’s vision”, associazione di teologhe, ha spesso rappresentato il Patriarcato ecumenico in conferenze ecumeniche oltre che nel dialogo giudeo-ortodosso. È promotrice di una serie di studi sul tema della misericordia divina come fonte di vita umana e cristiana.


SINTESI DELL'INTERVENTO

La presente relazione non ha pretese di esaustività, ma vorrebbe offrire un ponte tra intuizione teologico-spirituale e pratica quotidiana per i cristiani ortodossi praticanti che svolgono un servizio di guida per altre persone. Sono delineati un rudimentale quadro di riferimento e linee guida per chi abbia un ruolo di guida spirituale su come possa aiutare a coltivare il discernimento insieme con chi chiede il suo consiglio. Al centro di questo lavoro c'è la qualità dello scambio della relazione spirituale tra chi è guidato e chi guida, alla presenza di Dio. Questo lavoro è stabilito nella 'dynamis' dei semi divini dell'amore innestato in tutti noi.

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