Notizie dalla comunità

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Lettera agli amici - Qiqajon di Bose n. 76 - Trasfigurazione 2024

Pochi giorni prima del nostro ritiro comunitario – predicato da m. Michela Porcellato, priora del monastero camaldolese di Sant’Antonio a Roma – e del nostro capitolo annuale, il priore fr. Sabino ha incontrato papa Francesco in udienza privata. Con cordialità e atteggiamento paterno, il papa si è informato circa il cammino della comunità, alla quale in questo tempo è restato sempre vicino. Ha affidato al priore la sua parola di incoraggiamento e la sua benedizione per ciascun fratello e sorella, e la sua esortazione a continuare a camminare con fiducia dietro al Signore, nella fedeltà alla sua chiamata.

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Insieme ( , ) speriamo

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Lettera agli amici - Qiqajon di Bose n. 77 - Natale 2024

Queste righe vi raggiungono al termine dell’Avvento, alba di un nuovo anno liturgico e tramonto di un anno civile. Se la scansione del tempo sociale porta sempre più – e con sempre più ansia – a chiederci “che futuro ci attende?”, il tempo della chiesa riporta i cristiani a una domanda ribaltata: “Ma noi, attendiamo davvero il ritorno del Signore risorto?” e a quella conseguente: “Che ne facciamo di questa attesa? Cosa facciamo in questa attesa?”. È alla luce di questa consapevolezza che vorremmo leggere assieme a voi alcune connotazioni che l’attesa cristiana assume nell’anno civile che si sta aprendo.

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Un dono di Dio

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Lettera agli amici - Qiqajon di Bose n. 75 - Avvento 2023

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio” (Lc 2,1-7).

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Notizie dalla comunità

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Lettera agli amici - Qiqajon di Bose n. 75 - Avvento 2023

Nella notte della Trasfigurazione del Signore, tra il 5 e il 6 agosto scorsi, fr. Federico e fr. Paolo, giunti al termine del tempo di probandato, hanno emesso la loro professione monastica definitiva, impegnandosi a vivere radicalmente il Vangelo nel celibato e in una vita comune di obbedienza e condivisione dei beni, fissando nella nostra forma vitae la loro vocazione battesimale.

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È ancora tempo di ecumenismo?

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Lettera agli amici - Qiqajon di Bose n. 74 - Trasfigurazione 2023

È ancora tempo di ecumenismo? Una domanda per nulla retorica in un momento come quello che stiamo attraversando. I nostri sono infatti giorni di profonde contraddizioni che si manifestano a tanti livelli. La nostra realtà è quella di un’umanità ancora segnata da guerre e tragedie di popoli in fuga i quali, invece di accoglienza, trovano morte. È quella di Chiese e comunità religiose che tentano di fare i conti con contraddizioni a lungo ignorate, che vedono emergere divisioni al loro interno, che cercano affannosamente una direzione che sembra smarrita.

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Sinodalità come scambio di doni

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Lettera agli amici - Qiqajon di Bose n. 73 - Natale 2022 

Care sorelle e fratelli in Cristo e in umanità,

con la pubblicazione del documento di lavoro per la tappa continentale e il contestuale prolungamento dell’assemblea sinodale in due sessioni da tenersi nell’ottobre 2023 e autunno 2024, il Sinodo dei Vescovi “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione” sta assumendo una dimensione sempre più ampia, che abbraccia non solo l’intera Chiesa cattolica, ma in un certo senso “tutti i battezzati e le battezzate” – a qualunque confessione cristiana appartengano – e, con loro e attraverso di loro, l’umanità intera. Eravamo abituati a che le Assemblee dei sinodi dei vescovi fossero composte, appunto, in massima parte da vescovi e avessero un tema specifico. Ora è l’insieme della Chiesa popolo di Dio a essere investito della responsabilità di una riflessione sinodale e il tema è la sinodalità stessa, cioè il “modo di essere” della Chiesa nella storia, la qualità della sua comunione ad intra e ad extra.

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