Conosciuto e amato

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3 luglio 2025

È Tommaso che con un impeto di amore è pronto a morire per Gesù (cf. Gv 11,16), per la sua causa, e nei discorsi di addio, dopo la lavanda dei piedi, proprio lui chiederà come poter riconoscere la via indicata da Gesù (cf. Gv 14,5). Proprio in quei discorsi Gesù aveva preparato Tommaso e gli altri a quello che doveva accadere, fortificandoli con il dono della pace e mettendoli in guardia rispetto alla possibilità per tutti loro dell’incredulità di fronte a ciò che sarebbe accaduto.

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Gesù vince il male, se lo accogliamo

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2 luglio 2025

Il racconto di oggi è in quella parte del vangelo di Matteo che segue il discorso della montagna. A quell’insegnamento straordinario in cui si sottolinea l’autorità della parola di Gesù, segue il racconto di dieci miracoli in cui l’autorità ha un riscontro concreto, effettivo: “Egli scacciò gli spiriti con la parola e guarì tutti i malati” (Mt 8.16). L’interesse dell’evangelista però converge anche sugli effetti che questi segni hanno su chi vede, ascolta e partecipa a quanto accade.

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Imparare da una tempesta

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1 luglio 2025

“Perché avete paura, nani di fede?”; così traduce André Chouraqui. Nel pensiero ebraico la relazione con Dio, la fede, non è compresa come l’adesione a verità dottrinali ma come un fare, un mettere in pratica. Allora cosa intende Gesù, che era ebreo e si nutriva dell’insegnamento dell’Antico Testamento, quando parla di fede? Il breve episodio della tempesta sedata ci può aiutare a capire. 

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Una comunione di diversità attorno a Gesù

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30 giugno 2025

Il giorno successivo alla festa dei santi Pietro e Paolo la nostra comunità vuole ricordare insieme alle chiese ortodosse il Collegio apostolico, il gruppo dei dodici chiamati a stare con Gesù e da lui inviati a predicare. Se nel corso dell’anno facciamo memoria della vocazione dei singoli apostoli, oggi li ricordiamo come la comunità di Gesù, che fin dagli inizi della sua vita pubblica ha voluto associare al proprio ministero i Dodici. 

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Compassione e umiltà

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28 giugno 2025

Il brano evangelico odierno ci mostra la compassione di Gesù, una compassione capace di vedere la sofferenza dell’altro, capace di ascoltare la richiesta di aiuto di chi affida a lui coloro che ama, capace di andare oltre i confini ristretti dell’appartenenza familiare, etnica, religiosa, e capace di soccorrere tutti.

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Il dono come testimonianza

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27 giugno 2025

Gesù scende dal monte – il monte che da allora porta le beatitudini nel nome – seguito da una folla numerosa. L’uomo lebbroso – nessun essere umano può essere ridotto a un aggettivo, tanto meno quando questo aggettivo indica una malattia – infrange la regola e, anziché stare a distanza e proclamare ad alta voce la condizione che fa di lui un reietto, osa avvicinarsi a Gesù fino a prostrarsi e a rivolgergli la parola in un faccia a faccia audace e fiducioso. 

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La grande luce che sorge

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26 giugno 2025

Che cosa sappiamo dalla biblioteca-Bibbia della “terra di Neftali e della terra di Zabulon” (4,16)? “Il Signore mostrò dal monte Nebo a Mosè tutta la terra, tutto Neftali….” (Dt 34,1-2). La popolazione della terra di Neftali è stata deportata in Assiria (cf. 2Re 15,29): “In passato [il Signore] umiliò la terra di Neftali e la terra di Zabulon ma in futuro renderà gloriosala via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti” (Is 8,23). Ascoltando la Bibbia troviamo la memoria di un passato di deportazione-umiliazione e l’annuncio di un futuro di gloria.

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