Concerti dal 2006 al 2018
I concerti “Vesperali” sono offerti ad amici e ospiti al calar del giorno di alcune feste significative dell’anno liturgico, perché possano essere vissute nella gioia, illuminata dalla bellezza della musica e dell’arte
I concerti “Vesperali” sono offerti ad amici e ospiti al calar del giorno di alcune feste significative dell’anno liturgico, perché possano essere vissute nella gioia, illuminata dalla bellezza della musica e dell’arte
La proposta dei campi di lavoro è pensata per dare ai giovani la possibilità di partecipare maggiormente alla vita della comunità. La giornata è ritmata dalla preghiera comune, il mattino è dedicato al lavoro (orto, raccolta frutta, pulizia del bosco) e nel pomeriggio è previsto un incontro di riflessione biblica, di confronto e discussione guidato da un fratello o una sorella della comunità. Si condividono con la comunità il pranzo, la cena e i momenti liberi che diventano occasioni di scambio e conoscenza.
Ai giovani che partecipano al lavoro della comunità non è richiesto alcun contributo per l’ospitalità: il soggiorno è gratuito. Portare con sé: Bibbia, sacco a pelo o lenzuola, asciugamani e indumenti per il lavoro (scarponi, guanti).
Anche in altri periodi è possibile, per singoli o gruppi, fare l’esperienza del campo di servizio: è sufficiente accordarsi in anticipo con l’ospitalità.
CONTATTI
da un discorso di Enzo Bianchi
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Eccoci giunti all’ultima delle domande di Gesù che abbiamo raccolto e lasciato risuonare in questo tratto di cammino insieme. Una domanda che rimanda a noi, che chiede di affinare il nostro desiderio e di imparare a manifestarlo con fede-fiducia, umiltà e coraggio, al Signore. E, certo, anche ad accogliere quel che ci viene comunque donato nella vita.
La doppia domanda su cui oggi ci soffermiamo si inserisce in un brano evangelico piuttosto noto, in un susseguirsi di inviti e domande di Gesù, fra cui: “La vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito?” (v. 25).
Dopo aver sostato a settembre nella stazione della gratitudine e in ottobre sulla capacità di stupore e di affidamento, oggi facciamo tappa in una stazione che è sullo stesso percorso delle altre due, molto prossima a quelle precedenti, la stazione della fede, della fiducia, e possiamo soffermarci su questo tema grazie a una domanda di Gesù che ci apre sul futuro partendo proprio dal nostro presente e ricordando il passato, infatti questa domanda si fonda sulla promessa che egli ha fatto di ritornare e la fede in questa sua parola dovrebbe sostenere la nostra attesa e plasmare la nostra vita.
Il racconto dell’evangelista Luca ci pone in cammino con Gesù. Ecco che vengono incontro a Gesù dieci “lebbrosi”, persone affette da malattie alla pelle che per il pensiero dell’epoca erano considerate “impure”, costrette a stare fuori dai centri abitati, tagliate fuori da ogni tipo di socialità, private di ogni riconoscimento come esseri umani. Costrette a stare lontane dagli altri.