Imparare da una tempesta

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1 luglio 2025

“Perché avete paura, nani di fede?”; così traduce André Chouraqui. Nel pensiero ebraico la relazione con Dio, la fede, non è compresa come l’adesione a verità dottrinali ma come un fare, un mettere in pratica. Allora cosa intende Gesù, che era ebreo e si nutriva dell’insegnamento dell’Antico Testamento, quando parla di fede? Il breve episodio della tempesta sedata ci può aiutare a capire. 

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Una comunione di diversità attorno a Gesù

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30 giugno 2025

Il giorno successivo alla festa dei santi Pietro e Paolo la nostra comunità vuole ricordare insieme alle chiese ortodosse il Collegio apostolico, il gruppo dei dodici chiamati a stare con Gesù e da lui inviati a predicare. Se nel corso dell’anno facciamo memoria della vocazione dei singoli apostoli, oggi li ricordiamo come la comunità di Gesù, che fin dagli inizi della sua vita pubblica ha voluto associare al proprio ministero i Dodici. 

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Compassione e umiltà

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28 giugno 2025

Il brano evangelico odierno ci mostra la compassione di Gesù, una compassione capace di vedere la sofferenza dell’altro, capace di ascoltare la richiesta di aiuto di chi affida a lui coloro che ama, capace di andare oltre i confini ristretti dell’appartenenza familiare, etnica, religiosa, e capace di soccorrere tutti.

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Il dono come testimonianza

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27 giugno 2025

Gesù scende dal monte – il monte che da allora porta le beatitudini nel nome – seguito da una folla numerosa. L’uomo lebbroso – nessun essere umano può essere ridotto a un aggettivo, tanto meno quando questo aggettivo indica una malattia – infrange la regola e, anziché stare a distanza e proclamare ad alta voce la condizione che fa di lui un reietto, osa avvicinarsi a Gesù fino a prostrarsi e a rivolgergli la parola in un faccia a faccia audace e fiducioso. 

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La grande luce che sorge

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26 giugno 2025

Che cosa sappiamo dalla biblioteca-Bibbia della “terra di Neftali e della terra di Zabulon” (4,16)? “Il Signore mostrò dal monte Nebo a Mosè tutta la terra, tutto Neftali….” (Dt 34,1-2). La popolazione della terra di Neftali è stata deportata in Assiria (cf. 2Re 15,29): “In passato [il Signore] umiliò la terra di Neftali e la terra di Zabulon ma in futuro renderà gloriosala via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti” (Is 8,23). Ascoltando la Bibbia troviamo la memoria di un passato di deportazione-umiliazione e l’annuncio di un futuro di gloria.

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La fatica della felicità

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25 giugno 2025

“Perché tu sia felice” (Dt 6,3), questa è la trama nascosta che sostiene le parole con cui Gesù si oppone al tentatore; parole tutte tratte dal libro del Deuteronomio e collegate come una collana di perle da questo filo rosso: la prospettiva della felicità, di una pienezza di vita.

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Rotture

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24 giugno 2025

Le rotture ci appartengono. Le rotture ci definiscono. Alcune sono lacerazioni che non si ricompongono facilmente o forse non si ricomporranno mai. Esistono però rotture vitali, feconde, generative di novità. Giovanni il profeta battezzatore, tanto amato dalla tradizione monastica – che lo ricorda come il primo, il “principe” dei monaci – e popolare, è una di queste rotture. Di quelle rotture rare che fanno la storia, forzano l’aurora a nascere, tracciano sentieri mai prima mappati, mai prima nemmeno immaginati. Forse pochi esseri umani hanno l’ardire di “essere rotture” nell’arco delle loro fragili e fugaci esistenze.

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