17 ottobre 2025
“Se invece muore porta molto frutto”. Ignazio di Antiochia, vescovo e martire, di cui oggi la chiesa ci invita a fare memoria, ha parlato di sé, andando verso il martirio, esprimendo il desiderio di essere “pane puro di Cristo”, macinato dai denti dei leoni.
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16 ottobre 2025
Che cosa accomuna i farisei ai dottori della legge, per avere da Gesù lo stesso trattamento? Non si tratta di un’antipatia particolare di Gesù verso due categorie di persone. Gesù non generalizza e non crea delle differenze sociali per rinchiudere l’umanità in una o in un’altra, per poi giudicarle e - perché no? - anche disprezzarle. Ciò che sta esprimendo Gesù è il rammarico verso chi ha un servizio da svolgere verso la gente e lo ha trasformato in un potere con il quale ingannare e schiacciare chi si affida a lui.
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15 ottobre 2025
“Bada dunque che la luce che è in te non sia tenebra” (Lc 11,35): questa parola apre il discorso che Gesù fa a farisei e dottori della legge (a tutti noi!) e all’interno del quale si trovano i versetti del testo liturgico di oggi. Discorso duro quello di Gesù, irrispettoso se non offensivo per le nostre orecchie, come qualcuno subito si affretta a fargli notare (v. 45).
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14 ottobre 2025
Poco prima, Gesù aveva detto: “Quando il tuo occhio è semplice, anche tutto il tuo corpo è luminoso; ma se è cattivo, anche il tuo corpo è tenebroso” (v. 34s). Ora, un fariseo, tra i suoi ascoltatori, lo invita a pranzo a casa sua. Osserva il comportamento di Gesù e “vide e si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima di mettersi a tavola” (v. 38), come è prescritto invece dalle consuetudini.
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