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15 aprile

LE CHIESE RICORDANO...

COPTI ED ETIOPICI (7 barmūdah/miyāzyā):
Gioacchino, padre della Vergine (Chiesa copta)
Muse di Dabra Belyon, monaco (Chiesa etiopica)

LUTERANI:
Karoline Fliedner (+ 892), madre delle Diaconesse di Renania

MARONITI:
Marone, Eutiche e Vittorino (III-IV sec.), martiri
Saba il Persiano (IV sec.), martire

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Crescente di Mira (III sec.), martire
Giorgio Mazquereli (IX-X sec.), vescovo (Chiesa georgiana)

16 aprile

Benedetto Giuseppe Labre (1748-1783)
testimone

Il mercoledì santo del 1783 si spegne a Roma Benedetto Giuseppe Labre, vagabondo di Dio.
Nativo del borgo di Amettes (oggi nella diocesi di Arras), nel Nord della Francia, egli ricevette un'istruzione sufficiente a leggere in latino i grandi testi spirituali del suo tempo. Benedetto avvertì fin da giovanissimo di essere chiamato alla vita monastica, ma la sua ricerca vocazionale non fu facile. Egli fu infatti rifiutato da diverse certose a motivo della sua età precoce e di una salute malferma. I trappisti, dal canto loro, non lo ritennero in grado di condurre una vita religiosa tradizionale. Il giovane Labre non si arrese, e a partire dai propri limiti e dal rifiuto patito giunse a discernere la chiamata a una forma di testimonianza diversa e nel contempo profondamente evangelica. Divenuto pellegrino senza fissa dimora, in cerca della città futura, Benedetto si immerse nella preghiera, che non lo abbandonerà più fino alla morte, e visitò i grandi centri dell'Europa cristiana portando nella propria borsa unicamente il Nuovo Testamento, il breviario e l'Imitazione di Cristo. Giunto a Roma all'età di ventott'anni, egli visse vagabondando per sette anni da una chiesa all'altra e dormendo tra le rovine del Colosseo, in ascolto di poveri e pellegrini, amico di eretici e non credenti, totalmente abbandonato, come aveva sognato fin da piccolo, all'amore misericordioso di Dio. Alla sua morte si diffuse per le vie di Roma la voce: «E' morto il santo», e migliaia di poveri e di vagabondi vollero assistere in Santa Maria dei Monti ai suoi funerali. Benedetto Labre, vagabondo di Dio e povero sulle tracce di Cristo, testimonia al cuore della chiesa d'occidente una possibilità paradossale di santità, che lo accosta alle grandi figure dei «folli per Cristo» delle chiese d'oriente.


TRACCE DI LETTURA

In un secolo d'odio, superbo, avido, impuro
di colpe d'ogni genere, com'è benevola la chiesa
a esaltare oggi l'oscuro tra gli oscuri,
il mite fra tutti i miti, all'ignoranza umana,

e l'umiliato inquieto che la fede trascina
nel saio sanguinante e d'estasi sbiancato,
presso i popoli e i santi, lui che purificati i sensi
fece di Povertà sua sposa e sua regina,

come un novello Alexis, come un altro Francesco,
e fu il raccapricciante Povero, a un tempo angelico, che visse la dolcezza, l'orrore del Vangelo!

E per dimostrare a questo mondo che ha torto
e son d'argilla i piedi creduti d'oro e d'argento,
com'è tenera la chiesa e com'è forte il suo Signore!

(P. Verlaine, Saint Benoît-Joseph Labre. Jour de la canonisation)


PREGHIERA

Dio della speranza,
tu hai chiamato alla vita itinerante
il povero e umile Benedetto Labre:
egli, pieno di gioia e di carità,
perduto nella tua preghiera,
ha camminato sulle strade come un girovago:
concedici di amare la follia della croce
e di sentirci pellegrini verso il regno.
Per Cristo nostro Signore.


LE CHIESE RICORDANO...

ANGLICANI:
Isabella Gilmore (+ 1923), diaconessa

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Engrazia e 18 compagni di Saragozza (III-IV sec.), martiri (calendario mozarabico)

COPTI ED ETIOPICI (8 barmūdah/miyāzyā):
Agape, Irene e Chione di Tessalonica (+ 304), martiri (Chiesa copta)

LUTERANI:
Sundar Singh (+ 1929), testimone della fede in India

MARONITI:
Benedetto Labre
Bernadette Soubirous (+ 1879)

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Agape, Irene e Chione di Tessalonica e compagni, martiri

17 aprile

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Leggi tutto: 17 aprileSimone Bar Ṣabbācē (+ 341)
pastore e martire

Il 14 di nisan dell'anno 341, un Venerdì santo per i cristiani della Siria, muoiono martiri il catholicos di Seleucia-Ctesifonte, Simone Bar Ṣabbācē, e cento suoi compagni, tutti vescovi, presbiteri o diaconi della chiesa siro-orientale. Con la loro morte il re persiano Sapore II sperò di dare in quelle terre un colpo di grazia all'atteggiamento dei cristiani, ostili alle guerre e dunque ritenuti un pericolo per il regno di Persia.
Le notizie storiche sulla vita di Simeone sono piuttosto scarne. Eletto catholicos in seguito alla deposizione del suo predecessore, di fatto egli dovette aspettare la morte di quest'ultimo per prendere realmente possesso della sede di Seleucia-Ctesifonte. Ciò che invece è noto con una certa ricchezza di particolari è l'ultima fase della vita di Simone, che culminò con il martirio. Il re di Persia aveva raddoppiato le imposte per far fronte alle ingenti spese di guerra. Simeone, conscio dell'estrema povertà in cui versava gran parte dei fedeli sottoposti alla sua cura pastorale, rifiutò di attuare il decreto di Sapore. Si scatenò così una persecuzione contro i cristiani: le loro chiese vennero distrutte per convincerli a pagare la nuova tassa e, di fronte alla loro resistenza Simeone venne arrestato assieme a tutti i membri del clero responsabili dell'opposizione cristiana.
Sapore cercò in ogni modo di far cambiare idea a Simeone, che resistette fino a versare il sangue, dopo aver visto morire a uno a uno tutti i suoi compagni. La memoria di Simone Bar Ṣabbācē, celebrata da assiri e caldei il sesto venerdì d'estate, passò presto anche all'oriente bizantino, mentre non appare quasi mai nei calendari siro-occidentali.


TRACCE DI LETTURA

Mentre venivano condotti alla morte, giunse il capo dei magi e domandò loro se volevano vivere, condividendo la religione del re e adorando il sole. Nessuno di loro accettò simili condizioni: quando li ebbero condotti nel luogo dove dovevano essere uccisi, mentre i carnefici attendevano alla loro opera e sgozzavano a uno a uno i testimoni, Simeone, stando in piedi accanto alle vittime, le esortava ad aver coraggio, parlava loro della morte, della resurrezione e della fede; traendo la sua sicurezza dalle sante Scritture, egli mostrava che morire era per quegli uomini la vera vita, mentre tradire Dio per debolezza sarebbe stato come morire.

(Sozomeno, Storia della chiesa 2,10)


PREGHIERA

Acquistando sapientemente
le cose del cielo con quelle della terra,
le realtà immutabili con quelle che periscono,
hai scambiato gioioso
la gloria corruttibile con quella incorruttibile,
i tormenti con le corone,
le torture d'ogni sorta con il regno dei cieli
che oltrepassa la ragione:
esultando in esso insieme ai tuoi compagni,
prega per tutti coloro che con fede ti celebrano.


LETTURE BIBLICHE
2Tim 2,1-10; Gv 15,17-16,2


LE CHIESE RICORDANO...

COPTI ED ETIOPICI (9 barmūdah/miyāzyā):
Zosima di Palestina (VI sec.), monaco (Chiesa copto-ortodossa)

LUTERANI:
Louis de Berquin (+ 1529), testimone fino al sangue in Francia
Max Joseph Metzger (+ 1944), testimone fino al sangue in Baviera

MARONITI:
Agapito I (+ 536), papa; Antusa (VIII sec.), monaca

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Simone Bar Ṣabbācē, vescovo di Persia, e compagni, martiri
Acacio (V sec.), vescovo di Melitene
Niceta di Albania e Serres (+ 1808), neomartire (Chiesa serba)

18 aprile

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Leggi tutto: 18 aprile

Massacro degli ebrei di Praga
(+ 1389)

 

In questo giorno, nel 1389, inizia il massacro degli ebrei di Praga. Costretti all'alternativa fra il battesimo e la morte, migliaia di uomini, donne e bambini vengono condannati a morte. I loro cadaveri, come ulteriore segno di disprezzo, sono mescolati a cadaveri di animali e arsi fuori delle mura della città.


LE CHIESE RICORDANO...

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Galdino (+ 1176), vescovo (calendario ambrosiano)

COPTI ED ETIOPICI (10 barmūdah/miyāzyā):
Isacco di Scete (IV sec.), monaco (Chiesa copta)

LUTERANI:
Apollonio (+ 180 ca), martire in Egitto

MARONITI:
Cosma (VIII sec.), vescovo di Calcedonia
Taisia la Penitente (IV sec.)

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Giovanni discepolo di Gregorio il Decapolita (IX sec.), monaco
Traslazione delle reliquie di Giobbe (1625), patriarca di Mosca (Chiesa russa)

19 aprile

LE CHIESE RICORDANO...

ANGLICANI:
Elfego (+ 1012), arcivescovo di Canterbury, martire

COPTI ED ETIOPICI (11 barmūdah/miyāzyā):
Teodora di Alessandria (IV sec.), penitente (Chiesa copta)

LUTERANI:
Filippo Melantone (+ 1560), dottore della chiesa a Wittenberg

MARONITI:
Timone il Diacono (I sec.), martire

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Pafnuzio di Gerusalemme e compagni (+ 303 ca), martiri
Giovanni il Paleolaurita (VIII-IX sec.), monaco (Chiesa melkita)