ELISABETTA SCIROCCO

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Nel 2004 si è laureata in Lettere Moderne con indirizzo storico-artistico presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II con una tesi in Storia dell’arte medievale sulla scultura alla corte angioina di Napoli. Per il suo dottorato di ricerca in Scienze archeologiche e storico-artistiche ha studiato l’arredo liturgico delle chiese cattedrali in Campania tra XI e XIII secolo. 

Nel 2009 è stata ospite (Gastdoktorandin) del Sonderforschungsbereich 640 Repräsentationen sozialer Ordnungen im Wandel, Teilprojekt C5 Topologie der Erinnerung. Neapolitanische Adelsgrabmäler als Netzwerke der Selbstdarstellung, diretto dalla Prof. Dr. Tanja Michalsky presso la Humboldt-Universität zu Berlin. Negli anni 2010–2013 è stata membro del Dipartimento del Prof. Dr. Gerhard Wolf presso il Kunsthistorisches Institut in Florenz – Max-Planck-Institut in qualità di assistente scientifica del Direttore e poi collaboratrice scientifica per la mostra Florenz!, Kunst- und Ausstellungshalle der Bundesrepublik Deutschland. Fra il 2011 e il 2014 è stata cultore della materia presso la cattedra di Storia dell’arte medievale della Prof. Vinni Lucherini, Università degli Studi di Napoli Federico II, nel 2012 e 2014 docente invitato presso la Masarykova Univerzita, Brno. Da luglio 2015 è assistente scientifica della Prof. Dr. Tanja Michalsky presso la Bibliotheca Hertziana – Max-Planck-Institut für Kunstgeschichte. Fra i suoi interessi di ricerca: Architettura e scultura del Medioevo in Italia centrale e meridionale (Toscana, Campania, Sicilia); Circolazione di oggetti e modelli artistici nel Mediterraneo, XI–XIV secc.; Spazio sacro: liturgia, decorazione, percezione, topografia e topologia; Rappresentazione degli ordini sociali nel Medioevo.

GIANMARIO GUIDARELLI

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Gianmario Guidarelli è uno storico dell’architettura e della città. Dopo la laurea in architettura (Università IUAV di Venezia, 2002) ha conseguito nel 2006 il dottorato di ricerca in storia dell’architettura e della città presso la Scuola di Studi Avanzati in Venezia con una tesi sulla cattedrale di Napoli. Ha svolto attività didattica come teacher assistent e coresponsabile di seminari didattici presso la Duke University (NC); è stato titolare di seminari presso l’Università di Bergamo e la Scuola Normale Superiore di Pisa; è stato titolare di corsi di storia dell’arte e dell’architettura presso la Università IUAV di Venezia, l’Università di Padova e lo Studium Generale Marcianum (Venezia). E’ stato assegnista di ricerca presso l’ Università IUAV di Venezia (annuale) e l’Università di Padova (biennale); attualmente è titolare di un assegno di ricerca presso l'Università Iuav di Venezia. Ha partecipato dal 2010 al 2012 al progetto MIUR / Cofin “Città costruita, città progettata, città virtuale: il Museo della città” (PRIN 2008) ed è coinvolto come researcher nel progetto “Visualizing Venice”. Membro del comitato scientifico della rivista “Marcianum”, dal 2010 coordina il progetto "Chiese di Venezia. 

Attualmente la sua attività di ricerca, concentrata sui rapporti tra architettura, liturgia e teologia, si è focalizzata sulla cattedrale veneziana di San Pietro di Castello (VIII-XVII secolo), sull'architettura delle abbazie benedettine cassinesi nel Rinascimento e sul ghetto di Venezia. Nell'A.A. 2013-14 è titolare del corso in "Storia dell'Architettura contemporanea e laboratorio" nel corso di laurea in Ingegneria Edile-Architettura dell'Università di Padova e del modulo "Storia dell'architettura religiosa nella Venezia del Rinascimento" presso lo Studium Generale Marcianum.

JOHANNES STÜCKELBERGER

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Johannes Stückelberger (Schaffhausen/Schweiz 1958) ha studiato storia dell'arte, storia e filosofia a Basilea e Monaco di Baviera. Nel 1992 ha conseguito il dottorato di ricerca presso l'Università di Basilea. Fra il 1984 e il 1988 è stato Assistente di ricerca per la storia dell'arte contemporanea presso l'Istituto di storia dell'arte dell'Università di Basilea, poi Assistente di ricerca presso la Öffentliche Kunstsammlung Basel (1991-1993) e Assistente senior per la storia dell'arte moderna presso il Dipartimento di storia dell’arte dell'Università di Ginevra (1993-2000). Dal 2001 al 2008 è stato Docente di storia dell'arte del XIX e XX secolo presso l'Istituto di storia dell'arte dell'Università di Friburgo/Svizzera, mentre nel 2004-2005 Professore aggiunto presso il Dipartimento di Storia dell'arte dell'Università di Losanna. Nel 2008-2009 è stato Professore ordinario presso il Graduate Institute of Art History della National Taiwan Normal University di Taipei, Taiwan. Dal 2010 è docente di Estetica teologica presso la Facoltà di Teologia dell'Università di Berna.

GIULIANO ZANCHI

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Giuliano Zanchi, licenziato in Teologia fondamentale presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, è direttore generale del Museo diocesano «Adriano Bernareggi» di Bergamo. Nella sua ricerca, si occupa di temi al confine fra l’estetica e la teologia. 

Tra i suoi libri ricordiamo L’arte di accendere la luce. Ripensare la Chiesa pensando al mondo, Vita e Pensiero, 2015; Prove tecniche di manutenzione umana. Sul futuro del Cristianesimo, Vita e Pensiero, 2012, e Lo spirito e le cose. Luoghi della liturgia, Vita e Pensiero, 2003; Luoghi della grazia : la liturgia e i suoi spazi, San Paolo, 2018.

ETTORE SPALLETTI

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Ettore Spalletti (Cappelle sul Tavo, 1940) è uno scultore e pittore italiano, che vive e lavora nella sua città natale. 

A partire dalla metà degli anni Settanta Spalletti si è dedicato ad una ricerca tesa a valorizzare il risalto emotivo del tono cromatico, indagato sia in pittura che in scultura, elaborando strutture in legno e marmo di forme essenziali, dalla cui apparente monocromia traspare una manualità pittorica di strati sovrapposti e abrasi, un colore intriso di materia e di luce, in armonica interrelazione con lo spazio circostante. La pratica artistica si identifica in Spalletti con un processo interamente manuale di elaborazione della superficie (il supporto ligneo del dipinto, ma anche il marmo della scultura), trattata con molteplici stesure di pigmenti. La superficie pittorica si pone in rapporto con l’ambiente espositivo in senso fisico, fino al punto di rinunciare alla propria integrità tramite la rastrematura dei bordi o l’aggetto del piano di supporto, travalicando il confine tra pittura e scultura. L’opera scultorea si presenta come forma fortemente sintetizzata in senso geometrico e spesso si fa allusiva ad immagini riconoscibili (colonna, vaso, coppa, che valgono come archetipi del linguaggio della scultura). Nel 1996 ha realizzato, per l'Hôpital Poincaré di Garches, installazioni permanenti di particolare intensità emotiva. Le sue opere sono state presentate a Documenta di Kassel (1982, 1992), alla Biennale di Venezia (1982, 1993, 1995, 1997) e in mostre personali a Parigi (Musée d'art moderne de la Ville de Paris, 1991), New York(Osmosis, S. R. Guggenheim Museum, 1993, con Haim Steinbach), Anversa (Museum van Hedendaages Kunst, 1995), Strasburgo (Salle des fêtes, Musée d'art moderne et contemporain, 1998-99), Napoli (Museo nazionale di Capodimonte, 1999), Leeds (Henry MooreFoundation, 2005). Nel 2014 la più completa retrospettiva dell'opera dell'artista, intitolata Un giorno così bianco, così bianco, è stata allestita in un circuito museale formato dal MAXXI di Roma, dalla GAM di Torino e dal Museo Madre di Napoli. 

Nel 2017, viene insignito della laurea honoris causa in architettura presso l'Università Gabriele D'Annunzio dì Pescara.