La morte: un luogo per l'amore
“Gesù disse: ‘È compiuto!’” (Gv 19,30). Quello che i capi dei giudei avevano in mente da settimane è stato perpetrato: Gesù è morto con la complicità dell’occupante romano, per una parvenza di legalità; di fatto, freddamente assassinato. E “loro” si sentono sollevati. Con questa morte si volta pagina, definitivamente. Non è forse l’esito normale del processo che quel disgraziato stesso aveva imprudentemente innescato? Assassinio politico, come avevano suggerito alle orecchie compiacenti di Pilato (“Non abbiamo altro re che Cesare”: Gv 19,15), mentre per i giudei si tratta piuttosto di un omicidio religioso, la giusta punizione per una bestemmia: “Noi abbiamo una Legge e secondo la Legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio” (Gv 19,7).