Pentecoste 1984
La lettera della Pentecoste 1984 critica le tendenze presenti nella chiesa cattolica italiana a dar voce a nostalgie per il modello costantiniano, che si sostanzia in un rifiuto del modello evangelico a favore di “una saldatura tra società politico-civile e chiesa istituzionale […] al tentativo di costituzione di una nuova forma di cristianità”. La lettera cita, tentando di non polemizzare, il discorso di Giovanni Paolo II ai giovani di Comunione e Liberazione del 13 maggio 1984, in cui il papa difendeva il progetto di cercare per la chiesa “per mezzo di questa nostra visibilità lo spazio dovuto” all’interno di una società pluralista.
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Pentecoste 1983
Il 1983 è un anno ricco di avvenimenti ecclesiali a cui la lettera fa riferimento. Il 16 aprile 1983 la Conferenza episcopale italiana pubblicava il messaggio finale della propria assemblea sul tema “Eucaristia, Comunione, Comunità”. Il 22 maggio 1983 si concludeva a Milano il XX Congresso Nazionale Eucaristico d’Italia, con la messa celebrata da Giovanni Paolo II. La lettera non fa riferimento al giubileo straordinario, l’Anno Giubilare della Redenzione, indetto da Giovanni Paolo II per il periodo 25 marzo 1983 – 22 aprile 1984, data della Pasqua.
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Pentecoste 1982
La lettera della Pentecoste 1982 è tutta incentrata sulla pace. La lettera reca la data del 3 giugno 1982, anniversario della morte di Giovanni XXIII, quando la guerra tra Argentina e Regno Unito per le Isole Falkland non era ancora conclusa. Lo fu solo il 14 giugno 1982, dopo dieci settimane di combattimenti nelle piccole isole dell’Atlantico distanti quasi tredicimila chilometri da Londra, in mano inglese dal 1833 e una colonia della Corona dal 1841.
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Pentecoste 1981
La lettera della Pentecoste 1981 si apre con un riferimento a “Giovanni Paolo II, colpito dalla violenza”. Il 13 maggio 1981 il papa veniva ferito in modo grave da colpi di pistola sparati in Piazza San Pietro da Ali Agca. La lettera interpreta l’atto di violenza contro Giovanni Paolo II come un momento che segnerà il resto del pontificato, sotto il segno della comunione tra il pontefice e tutte le vittime di violenza: “il vicario di Pietro è costretto a lasciarsi cingere e ad essere condotto dove lui non voleva”.
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