Amati e ama
25 agosto 2016
Chi è l'uomo - Settimana dei giovani
I temi di questa giornata attorno ai quali è ruotato il dialogo con i giovani ospiti sono stati il lavoro e l'amore.
I temi di questa giornata attorno ai quali è ruotato il dialogo con i giovani ospiti sono stati il lavoro e l'amore.
Una delle frasi scritte dai giovani ospiti è il titolo di questo articolo. Oggi si è discusso di fiducia, libertà, relazioni e solitudine...
Parole, silenzio, capacità di conoscere se stessi e il mondo, sono i temi e le parole che i giovani ospiti a Bose ci consegnano cone diario della giornata.
Umiltà, curiosità, dubbio e stupore sono i primi temi affrontati dai giovani assieme a Luciano Manicardi e Armando Matteo
La Comunità ha vissuto fin dai suoi inizi amicizia e simpatia per i gruppi scout e la comune ricerca dell’essenziale ha alimentato negli anni questo incontro.
Oggi, accanto al monastero e ai margini del bosco è stata predisposta un’area riservata ai gruppi scout, composta di piazzole per tende con una tettoia dotata di servizi igienici, docce e spazi dove ogni gruppo può sostare, pranzare e eventualmente cucinare nei giorni di pioggia. Questa struttura, nata come occasione per continuare e approfondire la nostra amicizia, rende naturale la condivisione della giornata del monastero nella preghiera e nel lavoro così come il confronto con i fratelli e le sorelle.
L’inserimento in ampi spazi verdi e prati permette di svolgere le attività ed effettuare escursioni e hike in mezzo alla natura. Inoltre da Bose sono facilmente raggiungibili zone parco e aree alpine per campi mobili e giorni di strada.
É possibile raggiungere Bose a piedi o in bicicletta dalle vicine stazioni FS.
L’accoglienza è possibile da metà febbraio a Natale per noviziati, clan e co.ca, per uscite, route, campi di Natale, Pasqua, campi di formazione per capi, cantieri, work-shop e giornate di deserto e di servizio. Per i gruppi che partecipano al lavoro della comunità o che sono autonomi per i pasti, il soggiorno è gratuito.
Durante tutto l’anno c’è la possibilità di accogliere gruppi scout in una struttura di accoglienza e di autogestione loro riservata.
Vi aspettiamo
i fratelli e le sorelle di Bose
Carissimi Rover, Scolte, Capi,
la route estiva è un momento importante per la vita di un gruppo scout, è l’occasione per sostare, per prendere consapevolezza del proprio cammino e per ritrovare le motivazioni per proseguirlo insieme agli altri. Noi, fratelli e sorelle di Bose, ci sentiamo di proporvi un’esperienza per la settimana di route, che comprende la possibilità di prestare un servizio, di fare le vostre attività del campo e, al tempo stesso, offre la possibilità di incontrare, di conoscere e di condividere qualcosa della nostra vita monastica.
Vi proponiamo in linea di massima questo programma:
Al mattino (8.00-12.00) lavoro o servizio con i fratelli e sorelle della comunità (raccolta della frutta, pulizia del bosco, orto, aiuto in cucina, …).
Al pomeriggio tempo che potete gestire liberamente per il riposo e per le vostre attività e/o per un incontro con noi.
Se durante l’anno avete affrontato un tema particolare e volete su quello riflettere, o se volete incontrare qualcuno per approfondire un argomento a vostra scelta, o semplicemente per uno scambio, per qualche domanda, per condividere una esperienza, siamo a vostra disposizione.
Se il vostro cammino di clan lo prevede, potete prendere un tempo per l’hike. Noi possiamo fornirvi una breve traccia per vivere il tempo di solitudine e di deserto e qualche cartina che segna degli itinerari possibili.
Durante il tempo della vostra permanenza le sorelle e i fratelli della comunità sono disponibili per dei colloqui personali, occasione per aprire il cuore, per chiedere un consiglio, per fare il punto della situazione della vostra vita.
I fratelli presbiteri sono disponibili per il Sacramento della Riconciliazione.
L’occasione della route estiva non è solo il momento in cui voi scout prestate un servizio, ma è anche l’occasione di incontrare chi vive in modo diverso; è l’occasione per condividere qualche tratto “della strada” con noi …e per lasciarsi stimolare.
Come noi riteniamo importante la vostra presenza perché ci arricchisce e ci rivela la prospettiva con cui affrontate “da giovani” le sfide della vita, così pensiamo sia utile per voi avere qualcuno che ascolti le domande che esprimete e vi aiuti a formulare quelle più profonde, quelle che ancora sono nascoste. Un luogo diverso, …persone diverse, …la preghiera insieme, …l’amicizia, possono essere una buona occasione!
Vi aspettiamo
Da Ivrea, città di antiche origini e ricca di testimonianze del passato, si attraversa la zona montagnosa alle spalle della cittadina, dove in un incantevole scenario naturale ai piedi delle Alpi sono collocati cinque piccoli laghi. Raggiunta la Serra, la lunga collina che domina Ivrea verso est, la si percorre lungo il fianco meridionale, attraversando i boschi e i prati che la ricoprono, e incontrando antiche costruzioni medievali, poste in panoramica posizione sulla pianura sottostante.
Tappa 1 – Da Ivrea a Chiaverano
Distanza: circa 6 Km
Dislivello 80 mt
Tempi di percorrenza, soste escluse: circa 2h
Percorso testato in gennaio 2007
Da Ivrea a Chiaverano si possono compiere innumerevoli percorsi attraversando l’affascinante zona dei cinque laghi. Lasciamo l’itinerario aperto, fornendovi solo alcune informazioni di massima per permettervi di scegliere un percorso che tocchi i punti che preferite visitare. Rivolgendovi all’ufficio turistico locale potrete avere cartine e pubblicazioni dettagliate sulla zona.
Ivrea ha un grazioso centro storico, raggiungibile in 10 minuti dalla stazione. Una visita dei punti più caratteristici (piazza del municipio, piazza Ottinetti, zona del castello e del Duomo…) richiede circa un ora. Le Alpi incombono alle spalle della città e salendo verso Chiaverano si fanno sempre più vicine. La cima che domina Ivrea è il Monbarone, alla sua sinistra si vede l’imbocco della Val’d’Aosta e alla sua destra la lunga collina della Serra.
Una buona rete di sentieri, accuratamente segnalati, si snoda nella zona dei 5 laghi di Ivrea, attraverso i boschi e le montagnole arrotondate dall’antico ghiacciaio della Val d’Aosta. Per raggiungere Chiaverano potete puntare direttamente sul lago Sirio, il più esteso, percorrendo la strada provinciale 75 che parte dal piazzale del mercato a nord del centro storico, sul lato opposto a quello della stazione. Dirigendovi verso Cascinette d’Ivrea potete raggiungere il lago San Michele, da questi il lago Campagna o il lago Sirio per un'altra via, e poi Chiaverano.
Utilizzando i mezzi pubblici che partono dalla stazione si possono raggiungere i paesi di Montaldo
Dora e Borgofranco d’Ivrea e da questi i laghi Pistono e Nero, evitando le zone più edificate a ridosso di Ivrea. Il lago Nero è il più selvaggio, incassato tra ripidi pendii ricoperti di boschi. Il lago Pistono, dominato dal castello di Montaldo, è un luogo di grande fascino. Dalla stazione di Ivrea partono autobus che raggiungono direttamente Chiaverano o il lago Sirio e permettono di abbreviare il percorso.
Tappa 2 – Da Chiaverano a Bose
Distanza: circa 12 Km
Dislivello 250 mt
Tempi di percorrenza, soste escluse: 3h e 20 min
Percorso testato in gennaio 2007
Raggiunta Chiaverano seguire le indicazioni della Via Francigena per la chiesa di Santo Stefano di Sessano che domina il paese a nord-est dell’abitato. La chiesa posta in posizione panoramica, è circondata da un piccolo parco con strutture per la sosta e area pic-nic. L’edificio risale all’XI secolo e conserva al suo interno antichi affreschi, visibili dalla finestra posta sulla facciata. Volgendo le spalle a Chiaveranosi vede a destra una lunga collina che si protrae verso la pianura. Si tratta della Serra (vedi nota 1) che si percorrerà fino a raggiungere Bose. Dallo spiazzo all’ingresso dell’area attrezzata dirigersi in salita verso le case, seguendo le indicazioni per l’asilo. La strada asfaltata si inerpica tra le case e la si percorre senza mai lasciarla. Superati gli ultimi edifici, a destra, termina l’asfalto, e si prosegue nel bosco. Si raggiunge in breve la cresta del rilievo (20 min. da Santo Stefano), la strada svolta decisamente a sinistra, proseguendo per breve incassata. Quando la strada raggiunge l’altro versante ignorare le due vie a sinistra e prendere a destra. Scendere nel bosco fino a raggiungere, dopo 5 minuti, una strada asfaltata. Prendere destra costeggiando un’area recintata senza alberi dove è posta la presa dell’acquedotto di Bollengo. Si prosegue percorrendo in leggera discesa il valloncello in cui si è giunti e al bivio successivo tenere la destra continuando sempre in discesa.
Poco dopo si giunge alla chiesa di Santa Maria Maddalena, posta a destra della strada in corrispondenza di un area giochi con fontana (40 min. da Santo Stefano). La chiesa, di origini medioevali, conserva murata sul lato sinistro una lapide funeraria tardo romana (440 d.C.) che ricorda il negoziante Basilio del “vicus Atarca.
Proseguendo oltre la chiesa si raggiunge un bivio dove si svolta a sinistra per via Salecchio, seguendo le indicazioni della Via Francigena per il campanile di San Martino di Paerno. Raggiunto un tornante superare la sbarra che blocca l’accesso ad un coltivo e girare a sinistra sulla vecchia mulattiera col fondo di ciotoli. Dopo alcune centinaia di metri si raggiunge una strada in terra battuta e si svolta a destra. Si prosegue su questa strada, ormai in vista dell’antico campanile romanico di San Martino (XI sec.), che si raggiunge prendendo a destra nei prati (30 min. da Santa Maria).
Tornati sulla strada di arrivo, fuori dal recinto del campanile al limite del bosco, si prosegue verso la cascina che, volgendosi verso la pianura, si vede a sinistra. Ignorare le vie che salgono nel bosco e superare un grosso masso tra le betulle. La strada affiancata a destra una recinzione di legno e prosegue accanto ai prati fino ad un bivio (alle vostre spalle c’è un cartello che indica la via per il campanile) dove si prende a sinistra la via in leggera salita. Si raggiunge un nuovo bivio di fronte all’ingresso di una casa con laghetto e si prendere a sinistra la strada con fondo in cemento. A destra, in basso si vede il castello di Bollengo, dall’aspetto settecentesco. Si prosegue in leggera salita verso il bosco e giunti su una nuova strada si prende a destra, proseguendo quasi in piano nel bosco di castagni. Al bivio successivo (cartello di divieto di accesso) si svolta a sinistra in salita. Si incontra una diramazione a sinistra che si ignora proseguendo dritto fino a raggiungere le case di Broglina in corrispondenza di un ampia strada asfaltata (1h dal campanile). A sinistra, a breve distanza, c’è un bar preceduto da un ampio piazzale.
Si prosegue prendendo la strada sterrata proprio di fronte a quella di arrivo, a destra di un vecchio cippo in pietra bianca. La strada svoltando a sinistra passa dietro al bar e prosegue percorrendo un pianoro tra due creste della Serra. A sinistra, sulla cima del rilievo, emerge sopra gli alberi una poderosa torre-ripetitore. Dopo un quarto d’ora di cammino si raggiunge uno stretto bivio. Si prende a sinistra verso i pini, si attraversa il pianoro e si supera una casetta a destra. Il percorso prosegue in leggera salita seguendo la vecchia mulattiera tra i boschi fino a raggiungere, dopo un’ampia svolta a sinistra una cappellina (40 min. da Broglina).
Si prosegue sulla via di fronte alla cappellina, ignorando la strada che gli passa a destra. Proseguendo sulla cresta della Serra si giunge in vista del paese di Magnano, a sinistra in basso. Al bivio dopo le prime case si scende a sinistra. Raggiunta la strada asfaltata, ormai in paese, si prende ancora a sinistra fino a raggiungere, dopo poco, un negozio di alimentari (15 min dalla cappellina).
Si svolta a destra seguendo le indicazioni per Bose, fino a fuoriuscire dal paese proseguendo in discesa. Attraversando il paese si notano a sinistra, in alto, la chiesa parrocchiale di San Giovanni (XVII sec.), l’area del ricetto con la torre di ingresso e la chiesa di Santa Marta (XVIII sec.). Raggiunto un grande masso, a sinistra, si domina la Comunità di Bose. Si svolta a sinistra, nella strada poco più avanti, e prendendo a destra il sentiero accanto ai pini si arriva all’accoglienza del monastero (15 min. dal negozio).