8 dicembre 2025
Oggi, guardando a Maria, possiamo chiederci con Elisabetta: “A che cosa devo che la madre del mio Signore venga a me?” (Lc 1,43). Come in quei giorni, di attesa e primo compimento, Maria fece visita a Elisabetta, così oggi si fa incontro a noi che la riconosciamo Madre del Signore, figura in cui si compie l’attesa dell’Israele umile e povero che aspettava il Messia.
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6 dicembre 2025
Questo vangelo potrebbe essere comodamente confinato in una cornice storica, al massimo aggiornata per sostituire a scribi e farisei altre figure religiose di cui denunciare l’inconsistenza e l’ipocrisia: sarebbe una soluzione consolante, che nel farci puntare il dito contro il nostro bersaglio, volgerebbe altre dita della nostra mano contro di noi.
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5 dicembre 2025
«Ha (ri)ordinato, in me, l’amore» (Ct 2,4). Sì, il Signore che viene armonizza il disordine dei nostri amori, e ci insegna la dimensione duale dell’amore, condensato nella profondità di «due comandamenti» (Mt 22,40).
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4 dicembre 2025
Mia gioia, Cristo è risorto!” con queste parole il monaco russo Serafim (1759-1833) accoglieva i pellegrini che da ogni regione della Russia, attirati dalla fama della sua santità, venivano a trovarlo nel monastero di Sarov per ricevere da lui consigli, consolazione, incoraggiamento. Serafino compendiava in questo suo saluto la fede cristiana.
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