28 dicembre

I SANTI INNOCENTI
martiri

Le chiese d'occidente ricordano in questo giorno la «strage degli innocenti», perpetrata dal re Erode, secondo l'evangelista Matteo, a danno di tutti i bambini di Betlemme e dei dintorni al di sotto dei due anni, mentre Gesù aveva trovato riparo in Egitto con la sua famiglia. Vittime innocenti della naturale ostilità dei potenti di questo mondo verso la disarmante e mite regalità del Cristo manifestata da Gesù di Nazaret, i bambini ebrei uccisi da Erode costituiscono la primizia di quell'immenso nugolo di martiri che accompagnano le nozze dell'Agnello. Sebbene il loro involontario sacrificio preceda cronologicamente la passione, morte e resurrezione di Cristo, nondimeno il loro drammatico coinvolgimento nel mistero dell'incarnazione è la conseguenza della piena integrazione di Israele nel corpo di Gesù, Messia e Servo sofferente di JHWH. Questa memoria, come altre ricorrenze dell'ottava di Natale, nelle chiese ortodosse e in quelle orientali viene celebrata un giorno dopo rispetto alle chiese occidentali.


TRACCE DI LETTURA

La chiesa celebra la memoria di questi bambini definendoli martiri in nome di Cristo. Che cosa significa? Certamente essi sono oggetto di una particolare e misteriosa elezione, ma vi è anche un fatto di portata generale: il legame che esiste tra il Signore fattosi uomo e il popolo eletto, in quanto popolo chiamato a servire il mistero dell'incarnazione. Il popolo ebraico appare come la genealogia vivente di Cristo salvatore. Per questo nel coro dei santi cristiani vi è un gran numero di giusti dell'Antico Testamento. In quanto chiesa veterotestamentaria Israele appartiene a Cristo, è il suo corpo, la sua umanità veterotestamentaria che diventa neotestamentaria e si inserisce nella chiesa diCristo per la forza stessa dell'incarnazione.
(S. Bulgakov, da Le persecuzioni contro Israele)


PREGHIERA

Signore del mondo
che ti procuri una lode
anche dalla bocca dei lattanti,
hai voluto che questi figli di Betlemme,
non con la parola ma con il sangue versato,
annunciassero la gloria di tuo Figlio
nato come loro nel mondo:
fa' che l'intera nostra vita
testimoni la fede che la nostra bocca proclama.
Per Cristo nostro Signore.


LETTURE BIBLICHE
Es 1,8-22; 1Gv 4,15-21; Mt 2,13-18


LE CHIESE RICORDANO...

ANGLICANI:
I santi innocenti

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
I santi innocenti, martiri (calendario romano e ambrosiano)
Giacomo fratello del Signore, apostolo (calendario mozarabico)

COPTI ED ETIOPICI (19 kiyahk/tāḫśāś):
Gabriele, arcangelo
Giovanni (VI-VII sec.), vescovo di Parallos (Chiesa copta)

LUTERANI:
I bambini innocenti di Betlemme
Reinhard Hedinger (+ 1704), predicatore nel Württemberg

MARONITI:
Cornelio (+ 258), papa e martire

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
I 20.000 martiri di Nicomedia (+ 302)
Sinassi dei santi di Crimea (Chiesa russa)
Arsenio di Kalipos (XI-XII sec.), monaco (Chiesa georgiana)

SIRO-ORIENTALI:
I santi innocenti, martiri (Chiesa malabarese)

VETEROCATTOLICI:
I bambini innocenti, martiri

29 dicembre

Thomas Becket (1118-1170)
pastore e martire

Al termine dei vespri del 29 dicembre 1170, viene ucciso nella cattedrale di Canterbury l'arcivescovo Thomas Becket, primate della chiesa d'Inghilterra. Thomas era nato nel 1118 a Londra, da una famiglia normanna di mercanti. Dopo aver concluso brillanti studi di diritto a Londra e a Parigi, aveva rapidamente conquistato la considerazione del re d'Inghilterra Enrico II, fino ad essere nominato Cancelliere dello Scacchiere nel 1155. Amico fraterno del re, Becket fu per sette anni suo fedele servitore, condividendone fatiche e preoccupazioni di governo, sfarzo e spensieratezza di vita. Considerate le sue brillanti doti di amministratore e i problemi tra casa reale e alti prelati inglesi, il re volle nominarlo nel 1162 arcivescovo di Canterbury, nonostante la sua opposizione. Thomas si sentì allora chiamato a operare un profondo cambiamento nella propria vita per poter svolgere responsabilmente il gravoso ministero ricevuto. Cominciò così ad assumere l'abito e la morigeratezza dei monaci del tempo, e invitò i poveri a sedere alla sua mensa. Nella sua azione pastorale, Becket difese senza accettare compromessi l'autonomia della chiesa contro le ingerenze del re, e fu costretto per questo a un lungo esilio in Francia. Lasciato solo dai confratelli nell'episcopato, tiepidamente difeso da Roma e osteggiato dalla nobiltà, egli rientrò a Canterbury nel novembre del 1170 a seguito di una momentanea riconciliazione con il re. Pochi giorni dopo, essendosi rifiutato di revocare la scomunica contro i nemici della chiesa d'Inghilterra, questi lo fecero uccidere di spada davanti all'altare della sua cattedrale. Thomas Becket, pur avendo la possibilità di farlo, decise di non fuggire e accettò di perdere la vita.


TRACCE DI LETTURA

Qual è la ragione della morte di Thomas Becket? Se si guarda bene, egli morì per ciò che costituisce la causa dell'antagonismo tra il mondo e la chiesa. La chiesa è stabilita in tutti i paesi per rivolgersi a tutte le genti, ai grandi e ai piccoli, di ogni rango e ogni condizione. Per dirigere e in un certo senso intervenire con coscienza, e nel caso di miseria morale di quei prìncipi che il mondo adula fin dalla loro infanzia, anche per promulgare la legge e insegnare così la fede. Questo è il conflitto: il mondo non ama ricevere lezioni. I re d'Israele non amavano i profeti. La chiesa può arrivare a contrapporsi al mondo, a erigersi contro di esso come testimone. Questo fu il conflitto tra il mondo e Thomas Becket.
(J. H. Newman, Appunti per i sermoni )


PREGHIERA

O Dio,
che hai concesso a Tommaso Becket
di versare il sangue
per la giustizia e la libertà della tua chiesa,
combattendo la pacifica battaglia della fede,
secondo le regole del vangelo:
concedi anche a noi
di essere pronti
a perdere la vita per amore di Cristo
e a preferire all'onore di questo mondo
la gloria del tuo regno,
benedetto nei secoli dei secoli.


LETTURE BIBLICHE
1Re 19,9-13; Eb 13,10-16; Mt 10,28-30


LE CHIESE RICORDANO...

ANGLICANI:
Thomas Becket, arcivescovo di Canterbury, martire

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Thomas Becket, vescovo e martire (calendario romano e ambrosiano)
Giovanni, apostolo ed evangelista (calendario mozarabico)

COPTI ED ETIOPICI (20 kiyahk/tāḫśāś):
Aggeo (VI sec. a.C.), profeta (Chiesa copta)

LUTERANI:
Thomas Becket, vescovo e testimone fino al sangue in Inghilterra

MARONITI:
I santi innocenti, martiri (vedi al 28 dicembre)

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
I 14.000 bambini massacrati da Erode
Marcello l'Acemeta (+ ca 485), monaco

VETEROCATTOLICI:
David (XI-X sec. a.C.), re d'Israele

30 dicembre

LE CHIESE RICORDANO...

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Giacomo fratello di Giovanni, apostolo (calendario mozarabico)

COPTI ED ETIOPICI (21 kiyahk/tāḫśāś):
Barnabeo (I sec.), uno dei 70 discepoli (Chiesa copta)

LUTERANI:
Martin Schalling (+ 1608), poeta nell'Alto Palatinato e a Norimberga

MARONITI:
Anisia di Tessalonica (III-IV sec.), martire

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Anisia, martire
Abacuc il Diacono e Paissio l'Igumeno (XIX sec.), neomartiri (Chiesa serba)

 

31 dicembre

Teofilatto di Ocrida (ca 1054-1126)
pastore e testimone di ecumenismo

Le chiese ortodosse ricordano oggi Teofilatto, arcivescovo di Ocrida nell'odierna Macedonia. Egli era nato attorno al 1054 sull'isola greca di Euripo, nell'Eubea. Uomo di immensa cultura, diacono e retore in una scuola patriarcale, Teofilatto fu nominato dall'imperatore bizantino arcivescovo di Ocrida, centro politico e culturale dell'impero bulgaro-macedone. In un primo momento, egli accolse malvolentieri quello che riteneva essere una sorta di esilio in mezzo a uomini molto meno dotti dei bizantini; tuttavia, obbedendo con libertà e creatività al compito cui era stato chiamato, Teofilatto fu un pastore molto saggio, che impiegò la propria preparazione culturale facendone un fermento di sapienza e di comunione per tutto il popolo affidato alle sue cure pastorali. Grande predicatore e commentatore della Scrittura - commentò per intero il Nuovo Testamento -, Teofilatto studiò e fece amare la storia della chiesa di Ocrida, convinto che la conoscenza della storia sia l'unica via per giungere ad attenuare le divisioni tra gli uomini e per imparare a esercitare quella larghezza di cuore a cui già invitano gli scritti apostolici. Teofilatto morì tra il 1120 e il 1126, dopo aver impiegato sino all'ultimo la propria scienza e il proprio cuore per sanare i conflitti tra Roma e Bisanzio, richiamando entrambe le parti al vangelo.


TRACCE DI LETTURA

Fratelli, diamo prova di condiscendenza, per non apparire duri; se non siamo duri, ci accoglieranno. Se noi li accogliamo, riempiremo la casa di Dio, e riempiendo la casa di Dio, risulteremo più ricchi. E se saremo ricchi, mostreremo benevolenza e con essa dimostreremo di essere servi buoni e fedeli e per questo saremo accolti nella gioia del Signore. Vedete fin dove ci ha innalzato la condiscendenza? Non ostiniamoci dunque sulla questione degli azzimi o su quella dei digiuni dinanzi all'opinione dei latini. A molti sembra che commettano errori imperdonabili, ma, a mio avviso, un uomo esperto nella storia della chiesa e che ha imparato che una qualsiasi consuetudine non è in grado di dividere la chiesa a meno che non comporti la rovina del dogma, non potrebbe convenire con tale opinione. Non comportiamoci così senza condiscendenza, non trasformiamo l'altezza della nostra dignità in torre di vanità, noi che con il nostro orgoglio rifiutiamo quasi tutti. Nella misura in cui siamo i più forti, portiamo i deboli, e nella misura in cui siamo medici, curiamo quanti sono nella sofferenza.
(Teofilatto di Ocrida, Discorsi )


LE CHIESE RICORDANO...

ANGLICANI:
John Wycliff (+ 1384), riformatore

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Silvestro I (+ 335), papa (calendario romano e ambrosiano)
Colomba di Sens (+ 237), vergine e martire (calendario mozarabico)

COPTI ED ETIOPICI (22 kiyahk/tāḫśāś):
Gabriele, arcangelo
Bacala Daqsyos (Apparizione della Vergine a Ildefonso di Toledo) (Chiesa etiopica)

LUTERANI:
Fine del vecchio anno
John Wycliff, testimone della fede in Inghilterra

MARONITI:
Zotico il Misericordioso (IV sec.), presbitero e martire

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Melania la Romana (+ 439), monaca

VETEROCATTOLICI:
Mario di Losanna (+ 594), vescovo