Veglia su te stesso
7 agosto 2025
Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 15, 10-20 (Lezionario di Bose)
In quel tempo 10riunita la folla, Gesù disse loro: «Ascoltate e comprendete bene! 11Non ciò che entra nella bocca rende impuro l'uomo; ciò che esce dalla bocca, questo rende impuro l'uomo!».
12Allora i discepoli si avvicinarono per dirgli: «Sai che i farisei, a sentire questa parola, si sono scandalizzati?». 13Ed egli rispose: «Ogni pianta, che non è stata piantata dal Padre mio celeste, verrà sradicata. 14Lasciateli stare! Sono ciechi e guide di ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!».
15Pietro allora gli disse: «Spiegaci questa parabola». 16Ed egli rispose: «Neanche voi siete ancora capaci di comprendere? 17Non capite che tutto ciò che entra nella bocca, passa nel ventre e viene gettato in una fogna? 18Invece ciò che esce dalla bocca proviene dal cuore. Questo rende impuro l'uomo. 19Dal cuore, infatti, provengono propositi malvagi, omicidi, adultèri, impurità, furti, false testimonianze, calunnie. 20Queste sono le cose che rendono impuro l'uomo; ma il mangiare senza lavarsi le mani non rende impuro l'uomo».
“Veglia su te stesso, non su quello che è tuo, o su quello che sta attorno a te, ma su te stesso soltanto” – ammonisce Basilio di Cesarea, quasi parafrasando e trasformando in invito per ciascuno di noi l’attitudine che Gesù insegna ai suoi discepoli.
Dopo la disputa aperta con farisei e scribi venuti espressamente da Gerusalemme, il maestro chiama a sé la folla e incita tutti a guardare all’essenziale, senza disperdersi, senza distrarsi. Attenzione quando pensi che i guai vengano da fuori, quando si innesca in te quel meccanismo di difesa che ti porta a vedere in ciò che è esterno una minaccia, si tratti di un cibo o di uno straniero. Attenzione, perché il vero male ce l’hai già dentro, ed è contro quello che devi combattere. Ogni altra lotta è solo dissipazione di energie, specchietto per le allodole del nemico, che intende impegnarti su altri fronti.
I discepoli però ci cascano in pieno: all’invito a concentrarsi su ciò che arde loro nel cuore, reagiscono guardando quanto più fuori possibile. I farisei si sono scandalizzati – dicono, con tono di pettegolezzo o forse proiettando su altri il loro stesso inconfessabile sconcerto di fronte alla sentenza del maestro.
Gesù però non offre scampo: Lasciateli stare! Pensate a voi stessi non a loro. “Se un’azione non è compiuta per scandalizzare, ma per obbedienza ai comandamenti, non la si abbandoni, nemmeno se scandalizza. Non si ascolti la voce di chi si scandalizza ma quella della coscienza e delle Scritture” – dirà qualche secolo più tardi un Padre siriaco, Filosseno di Mabbug. Lascia perdere gli altri, e non cercare in loro giustificazioni. Veglia su di te, concentrati su te stesso non su di loro, né su cosa mangi o su come lo mangi. Fissa il tuo sguardo sul cuore, quasi a cingere d’assedio i propositi malvagi che come briganti vi si appostano.
Non permettere loro di uscire, di farsi azione e parola. Perché, se ciò che entra nella bocca finisce nella fogna senza passare dal cuore, ciò che vi esce finisce su chi ti sta accanto, come fosse la tua discarica. Confinali nel cuore i propositi che contraddicono la legge di vita che Dio ti ha posto davanti; non permettere loro di uscire, insudiceresti l’immagine che il Signore ha impresso sul tuo prossimo e su di te.
Eppure, un’obiezione sorge: è sufficiente? Basta forse richiudere tutto nel vaso di Pandora per risolvere il problema del male? Non si rischia l’ipocrisia di chi è impeccabile in azioni e parole ma marcio nel cuore? È sufficiente tamponare, confinare nel profondo? Non è forse addirittura meglio ogni tanto lasciar sfiatare la pentola a pressione della cattiveria che ribolle in noi?
Domande sensate, ma che ancora una volta puzzano di scuse. Tu pensa a non permettere ai propositi malvagi di uscire dal cuore. Forse non è abbastanza, ma è ciò che puoi e devi fare. Al resto penserà Dio! Quei pensieri certo non sono stati piantati da lui, il Padre celeste, e dunque sarà lui a sradicarli. Tu veglia su di te e preoccupati di fare la tua parte, lui, certo, farà la sua.
fratel GianMarco